Fallimento ATM, l’Usb Alessandria: “debito creato e cresciuto con giunte sia di destra che di sinistra”

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Alessandria – In merito alla questione del fallimento ATM e alla sentenza del Tribunale di Torino che impone al Comune di Alessandria il pagamento di 22.680.000 euro oltre interessi, derivante, come si legge nelle motivazioni, “dalla sommatoria dei risultati negativi degli esercizi 2012-2013-2014-2015 della Società ATM in fallimento, titolare, all’epoca, dei contratti di servizio per il trasporto pubblico ad Alessandria”, è intervenuto anche l’Usb, Unione Sindacale di Base, di Alessandria.
“Siamo ancora in attesa del provvedimento definitivo, la cassazione potrebbe, come tutti auspicano, cambiare le carte in tavola e restituire la serenità che tutti agognano ai nostri beneamati amministratori…. Spes ultima dea. Glielo auguriamo di tutto cuore…ma anche no! Per quello che ci riguarda, per dare una spiegazione del contesto nel quale si sono verificate tali situazioni, va osservato che in ogni aggregato sociale il livello di civiltà si misura da due punti di vista, la sanità ed i trasporti. Siccome il mercato non regge, ovvero i profitti sarebbero ben poca cosa, lo Stato interviene con contributi per dare a tutti i cittadini la possibilità di curarsi e di spostarsi. Per i politici alessandrini, evidentemente, vi sono vistose eccezioni… Cioè i trasporti non sono importanti. Il debito non si è creato in un attimo ma è cresciuto con costanza, consapevolmente e colpevolmente, con giunte sia di centro destra e poi col dissesto del centro sinistra. Ora, dopo la sentenza, è tutto un recriminare e dare la colpa all’altro – si legge nel comunicato emesso – no signori, non ci sono innocenti in questa vicenda! L’ATM era di proprietà del Comune al 95 % e svolgeva il servizio di trasporto pubblico a seguito di un regolare contratto… ma non veniva pagata. Non occorreva la laurea in giurisprudenza per capire che qualcosa non quadrava. Il fine sillogismo sul quale si basava tale comportamento era: se la ditta è del comune perché devo pagare me stesso(!)
I giudici, evidentemente, non hanno condiviso tale “mandrogno” atteggiamento.”
“In questa vicenda – prosegue il comunicato dell’Usb – uno sconfitto, il comune cittadino, al quale viene negato il diritto alla mobilità perché i nostri politici non lo ritengono importante, ne vedete qualcuno sul bus ogni tanto? Ed i sindacati ufficiali, adusi alle solite supine collusioni sempre proni col potente di turno hanno fatto sponda al capezzale morente, come se fosse una tragica fatalità.
Come sindacato USB prima ci siamo attivati, agli albori, raccogliendo 3000 firme contro la ventilata privatizzazione dell’Atm…la risposta dell’amministrazione è stata quella di minacciare i firmatari che avevano firmato un atto contra legem (a loro dire) …e così via…inutile ricordare i cortei, le manifestazioni, con occupazione del consiglio comunale, i processi per corteo non autorizzato (assolti)…la triade preoccupata di “altri” che parlavano! Scioperi dichiarati da ” non collusi” . Per dare una idea del vuoto (politico) dietro i politici nostrani basti riflettere su un dato: il primo atto della “giunta Fabbio” fu la completa liberalizzazione alle auto del centro storico in totale controtendenza sulle politiche cittadine in ogni parte del mondo. Il primo atto della “giunta Rossa” fu la dichiarazione di dissesto per colpire l’odiato nemico: ora cosa ci aspetterà?
Non ci sono parole, ai posteri l’ardua sentenza, viene in mente la celebre poesia di Giorgio Gaber: ci avete castigato mettendoci di fronte ad una tragedia inaspettata e sconvolgente e noi che lo vediamo come vi agitate per far pagare a noi quarant’anni di cazzate. Ma la sola vera riforma delle istituzioni è che ve ne andiate tutti fuori dai coglioni. Il debito va pagato da chi l’ha creato.”