Alessandria Calcio, dalla serie B al baratro della serie D

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Ultimi in classifica, i Grigi sono in profonda crisi

Era il 1960, sono passati 64 anni. Il Presidente della Repubblica era Giovanni Gronchi, la canzone più ascoltata “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli e l’Italia, da oltre un decennio uscita dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale, si avviava, come il resto del mondo, a un periodo di crescita economica.

Tanti anni sono passati, tante cose sono cambiate, ma da allora una cosa è rimasta sempre uguale: l’Alessandria Calcio, squadra dove ha esordito il futuro Pallone d’Oro Gianni Rivera (che l’anno prima era passato al Milan), non è mai più tornata in Serie A.

Parliamoci chiaro: non c’è da farne una tragedia. I problemi veri della vita sono altri, questi tempi ce lo insegnano.

Però, se pensiamo al grande seguito che i Grigi hanno da sempre, da parte di tutta la città di Alessandria, due domande qualcuno se le può cominciare a porre.

Il 17 giugno 2021, lo stadio Moccagatta (come sempre tutto esaurito), aveva esultato al ritorno in Serie B, dopo ben 46 anni, della squadra allenata da Moreno Longo.

La felicità derivata da quella gioia così a lungo attesa si è immediata scontrata con la realtà della stagione successiva, fatta di sonore sconfitte e umiliazioni ad opera di squadre ben più forti, sotto tutti i punti di vista, rispetto ai Grigi.

E così, al termine della stagione, conclusasi con l’inevitabile retrocessione, di quelle emozioni percepite appena un anno prima è rimasto solo un felice ricordo, difficilmente cancellabile dal cuore dei tifosi più affezionati.

A quel punto, come sempre accade in questi casi, è partita la caccia alle streghe da parte dei tifosi più appassionati, che ha identificato come responsabile l’allora presidente Luca Di Masi, colpevole, a loro dire, di una insufficiente campagna acquisti per affrontare il salto di categoria.

Luca Di Masi

Di Masi, 44 anni, torinese, titolare delle boutique Olympic, ha acquistato l’Alessandria Calcio nel 2013.

Durante la sua presidenza l’Alessandria è riuscita nell’impresa di raggiungere la semifinale di Coppa Italia nel 2016 e ha ottenuto importanti sponsorizzazioni, difficilmente raggiungibili per una squadra di Serie C.

Nel maggio 2023 ha ceduto di Grigi ad una cordata di imprenditori italo-francesi.

Tuttavia la situazione non è migliorata. Tra il passaggio di presidenza e lo sprofondamento in fondo alla classifica con conseguente rischio retrocessione, ad Alessandria si inizia a rimpiangere la precedente proprietà.

Nessuno ha la soluzione in tasca e cosa succederà lo staremo a vedere.

Intanto non si può far altro che provare un senso di dispiacere nel pensare a una città da sempre molto legata a una squadra un tempo gloriosa e a dei tifosi che pagano per assistere a uno spettacolo non in linea con le loro aspettative.

Federico Pilotti