Il centrosinistra litiga sulle corsie ciclabili

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Scaramucce interne su chi è più ‘verde’ e su chi ci tenga di più alle piste ciclabili e alla mobilità green, appunto.

Europa Verde Alessandria ha scritto commentando favorevolmente la nascita di nuove corsie ciclabili, criticando alcune scelte, però.

Raoul Oliva, il portavoce del partito, hanno “Alcune perplessità”: “Le corsie ciclabili aiutano a diminuire i tempi di percorrenza in bicicletta in quanto permettono di affrontare percorsi più diretti e con meno blocchi ma, non intervenendo sugli altri utenti della strada, una striscia sull’asfalto non aumenta in modo sensibile la sicurezza degli utilizzatori delle stesse corsie ciclabili”.

Insomma, le corsie a raso – peraltro criticate quando vennero fatte dal centrodestra – non tolgono auto dalle strade, né esimono gli automobilisti più indisciplinati a parcheggiarci sopra come si è prontamente appurato. “Gli interventi effettuati vanno nella direzione giusta ma non creano ancora una adeguata competitività della mobilità sostenibile. Allo stato attuale non penso che un genitore sia tranquillo se il proprio figlio utilizza la bicicletta sulle strade cittadine e sono convinto che non basterà un disegno sulla carreggiata a fare cambierà idea. Aggiungo però che le corsie ciclabili non sono spazi tolti ai mezzi a motore ma sono le strade attuali che tolgono spazio alle cittadine ed ai cittadini”.

Se non si riducono le corsie per le auto, quindi, non si incentiverà il cittadino a spostarsi con mezzi a pedali o pubblici. Lo si vede già: nella città che si dice delle biciclette ben pochi si spostano con velocipedi.

La risposta via social

L’ex senatrice Susy Matrisciano del M5S (il partito dell’inventore delle corsie, l’assessore Michelangelo Serra) commenta ironica sotto un post facebook di Radiogold: “Che bella l’opposizione alla propria maggioranza!”, come a chiedere maggior compattezza, già che non sono mancate le critiche per questa novità.

Tra l’altro l’onorevole sarebbe in odore di giunta, in caso si profilasse una sorta di ‘rimpasto’ del governo alessandrino.∎