Al 29 maggio 2017 risale la prima presentazione del Manifesto per il Po, l’intesa tra associazioni, enti, organizzazioni (Istituto Nazionale di Urbanistica, FAI, WWF, Italia Nostra, Touring Club, Legambiente Lombardia, la Società italiana di Ecologia del Paesaggio e altre associazioni tecnico-scientifiche) che, partendo dalla consapevolezza della frammentarietà di governance – tra Regioni, Autorità, aree protette e comunità locali che partecipano alla sua gestione – hanno costituito un’alleanza finalizzata alla costruzione di una strategia integrata per il Po.
Il manifesto segna l’avvio di un percorso di aggregazione nell’attività di valorizzazione e tutela del Po e del suo territorio, delle iniziative messe in campo dalle associazioni e dagli altri soggetti che costituiranno la “Rete per il Po”.
L’obiettivo primario dell’iniziativa è sollecitare la costruzione di un patto strutturato tra i parchi esistenti, le Regioni attraversate, le istituzioni sovraregionali. Si pensa a un futuro “Parco del Po” di nuova concezione, non come un nuovo ente ma come aggregato dei diversi soggetti gestionali esistenti, con capacità di coordinamento interregionale, per formulare proposte sul riordino delle normative e fornire sostegno alle iniziative locali. Uno strumento agile e flessibile per la tutela della biodiversità, la promozione culturale ed economica dei territori, che sia capace di stimolare nuove economie e un dialogo costante con le Istituzioni e le Comunità del Po.
Esattamente un anno dopo, il 29 maggio 2018, a Parma è stato firmato il Protocollo di Intesa tra la Rete dei firmatari del Manifesto per il Po e l’Autorità di Bacino distrettuale del Po.
Questo Protocollo conferma gli obiettivi del Manifesto, promuovendo il lavoro sinergico tra i soggetti per mettere a sistema competenze, proposte, buone pratiche e produrre un progetto coordinato di governance che coniughi tutela ambientale e sviluppo del territorio del Po, generando crescita e innovazione.
Lo scorso 4 giugno l’Ente-Parco ha formalizzato la propria adesione al Manifesto per il Po, nella piena consapevolezza che attorno al grande fiume, alla sua ricca biodiversità, al suo paesaggio, ai suoi itinerari, possano prodursi e rafforzarsi saperi e conoscenze, possano innescarsi iniziative legate alle culture locali, alle produzioni agricole di qualità, all’ospitalità, all’eco-turismo, all’enogastronomia, a circuiti di fruizione “dolce”, mettendo a sistema anche iniziative già avviate, quali ad esempio la ciclovia Venezia-Torino (VenTo).
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