B-Cube, sei esuberi a Casale (uno è un sindacalista). La Cgil protesta

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Acque agitate alla B-Cube di Casale Monferrato, multinazionale che si occupa di logistica integrata e distribuzione. Nel mondo ha più di 100 siti operativi e oltre 4000 dipendenti, ha aperto una procedura di ristrutturazione che ha previsto la chiusura di tre siti (Casavatore (NA), Colico (LC) e Voghera) e il
licenziamento complessivo 34 persone.

Filt-Cgil Alessandria lamenta che anche per la sede di Casale sarebbero previsti 6 licenziamenti sui circa 120 addetti tra impiegati e quadri.
Il 6 ottobre scorso, presso il Ministero del lavoro, le delegazioni di Fit-Cisl e Uiltrasporti hanno siglato l’accordo con B-Cube Spa, con il quale sono stati recepiti i criteri presentati dall’azienda concordando un incentivo all’esodo; in conseguenza di ciò, a partire dal 9 ottobre, l’azienda ha cominciato ad inviare le lettere di licenziamento.

“Tale intesa non è stata firmata dalla delegazione della Filt-Cgil principalmente perché risulta tra gli esuberi una rappresentante sindacale aziendale, ma questo gravissimo episodio non rappresenta l’unico punto di dissenso rispetto all’intesa che le altre sigle sindacali hanno siglato. La Filt-Cgil di Alessandria, infatti, ritiene altrettanto grave che l’azienda non abbia voluto minimamente prendere in considerazione l’apertura di un confronto per provare a ricollocare i presunti esuberi, ritenendo altresì largamente
insufficiente l’importo economico concordato come incentivo all’esodo dalle altre organizzazioni sindacali (29500 euro lordi) che dovrebbe compensare la perdita del posto di lavoro a persone che peraltro sono
lontane dal conseguimento della pensione”.

Il sindacato prosegue: “Inoltre va evidenziato che l’azienda, poco prima dell’accordo, aveva proceduto ad alcune variazioni di incarichi e mansioni all’interno degli uffici e che quindi i criteri di individuazione degli esuberi presenti nell’apertura della procedura risultano alla fine alquanto ambigui.