Bretella A26 Predosa-Strevi entro fine anno il progetto definitivo.

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In bilico ci sono 400 mila euro della Regione per l’ideazione della bretella Strevi-Predosa, con annesso il nuovo casello autostradale di Predosa.

I fondi vengono assegnati alla Provincia con una convenzione, approvata nei giorni scorsi dal Consiglio: Palazzo Ghilini ne riceve subito il 30%, un altro 60% al completamento dell’opera e il resto alla rendicontazione finale.

La scadenza è fissata al 31 dicembre, praticamente dietro l’angolo considerando che siamo a fine luglio e rimangono solo quattro mesi per bandire la gara, scegliere il progettista, espletare l’iter, fronteggiare eventuali ricorsi, assegnare l’incarico e via dicendo. “Vuol dire che bisognerà correre” dice il vicepresidente della Provincia Federico Riboldi, che è anche sindaco di Casale. Si pensa poi che sarà possibile una proroga di almeno sei mesi. Ad ogni modo, ci vorrà ancora del tempo prima di vedere i cantieri di un’opera richiesta da almeno vent’anni.

E pensare che del casello si sapeva fin dalla costruzione dell’A26, a metà Anni ’70, ma aveva prevalso quello di Belforte, ovvero Ovada, per ragioni “politiche”. Almeno ora si pone la prima pietra amministrativa con il progetto di fattibilità tecnico-economica. In Consiglio provinciale si è dibattuto su cosa chiedere al progettista: “Considerando anche l’ammontare della cifra, non basta una semplice progettazione – ha sostenuto il capogruppo di minoranza Domenico Miloscio, sindaco di Pozzolo – Ci vuole un piano generale che tenga conto del potenziale logistico dell’intera area e individui chiaramente i costi necessari e dove reperire i fondi”.

L’appello è rivolto a Regione, Stato, Europa e a chiunque possa contribuire, ma senza un progetto è difficile vincere bandi. Anche la maggioranza ha infine convenuto. “Una volta scelto il progettista – spiega il presidente Enrico Bussalino – ci sarà modo di istituire una commissione, con rappresentanti di tutte le forze politiche, in modo che l’intero Consiglio possa avanzare richieste”.