L’EVOLUZIONE DIGITALE: BASE PER LO SVILUPPO DEL PAESE E SPINTA PER LA CRESCITA ECONOMICA

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La conservazione e la salvaguardia dei dati sono una base per lo sviluppo dell’Italia. 

Il blackout dei sistemi informatici che ha interessato l Italia il 15 aprile 2022  ha riaperto il dibattito sulle architetture tecnologiche del sistema dei pagamenti nonché dell’intero sistema bancario. 

Fondamentale, oltre ai servizi di Information Technology, è il «Cloud computing» che offre un risparmio in termini di costi associato a una maggiore efficienza, oltre a garantire un paracadute in caso d’emergenza. 

L’espressione deriva dall’inglese Cloud, «Nuvola», e consiste nell’archiviazione di dati su internet, con una tariffa basata sul consumo. 

Piuttosto che acquistare, possedere e mantenere un centro dati e i server fisici, è possibile accedere a servizi tecnologici affidandosi a un fornitore come Amazon Web Service. 

Per i privati, questo si traduce in un alleggerimento dei computer domestici da quantità di dati, appunto, che possono essere conservati in modo più affidabile nella Rete. Per le aziende, implica una diversa organizzazione dei processi di lavoro, dato che grazie al Cloud si possono mettere in connessione punti lontani nel mondo in pochi clic, e accedere a una capacità di calcolo e archiviazione quasi infinita.

Ormai esso è entrato anche nell’agenda dei governi, centrali e periferici. Per sfruttare le tecnologie avanzate, per esempio, la Regione Lombardia può disporre di una nuova infrastruttura fornita da Amazon Web Service  (AWS ) che ha scelto l’area di Milano per l’apertura ad aprile 2020 della sua «Region», ovvero un gruppo di multipli data center, consentendo ai clienti di gestire le applicazioni e archiviare i dati in Italia.

Oggi solo il 39 per cento delle società italiane ha adottato tecnologie chiave come il Cloud, il 18 per cento l’intelligenza artificiale e il 9 per cento i big data. Siamo, quindi, ancora assai lontani dal raggiungere il target dell’U-nione Europea che prevede come il 75 per cento delle aziende abbiano adottato servizi di questo tipo, big data e intelligenza artificiale.

L’adozione di strumenti digitali come il Customer relationship management (che permette a un’impresa di restare in contatto con i propri clienti in modo continuativo), l’Enterprise resource planning (un software che integra i vari processi dell’azienda) o la contabilità online può aumentare la produttività aziendale del 10-25 per cento.

La Nuvola non è solo un paracadute, ma anche uno scudo per difendere le aziende dal furto di dati o attacchi informatici. 

In questi ultimi giorni AWS ha annunciato l’avvio della collaborazione con l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) – l’autorità governativa istituita per promuovere la resilienza e la sicurezza informatica dell’Italia nel cyberspazio – nell’ambito del Government cybersecurity program (Gcsp): un programma che ha come obiettivo quello di condividere le migliori pratiche nel campo della sicurezza informatica, incluse le informazioni sulle minacce e i rischi in ambito digitale.

Senza sicurezza in ogni caso non c’è fiducia. Il 90 per cento dei clienti si sente più tutelato con il Cloud. E se prima la sicurezza era una delle ragioni che rendeva titubanti ad andare sulla Nuvola, ora è vista proprio come una delle ragioni principali per farlo. Le aziende che compiono questo passo poi spingono anche i loro fornitori a seguire l’esempio» .

Ma quale e il costo reale di questa digitalizzazione ?

Se la applicazione per il Cloud viene utilizzata, l’azienda la paga, altrimenti no. Inoltre la spesa variabile è molto inferiore a quella che i clienti dovrebbero sostenere nel caso facessero da soli, grazie alle economie di scala di AWS. Oltre al risparmio sui costi, le imprese si rivolgono a questo tipo di conservazione dei dati per beneficiare di una maggiore elasticità. I clienti erano abituati a fornire un sovrabbondante “spazio digitale” per assicurarsi una capacità sufficiente nella gestione delle proprie operazioni. 

Ora possono fornire la esatta quantità di risorse di cui ha bisogno chi si rivolge loro, sapendo che possono aumentarla o diminuirla istantaneamente in base alle esigenze di lavoro. 

Ciò riduce anche i costi e migliora la capacità del cliente di soddisfare le richieste dei propri utenti. 

Intanto, stiamo assistendo a una vera crescita geometrica di dati. Oggi generiamo più dati in un’ora di quanti ne siano stati creati durante tutto il Duemila e nei prossimi tre anni ne verranno prodotti più di quanto sia accaduto negli ultimi 30. Che si tratti di assistenza sanitaria o di altre campi, è chiaro che il governo debba gestire un cantiere di politica industriale.

La creazione del nuovo Polo strategico nazionale dove ospitare le applicazioni della Pubblica amministrazione e i dati dei cittadini è cruciale per la trasformazione digitale dell’Italia. 

Dr. Ugo Carlo Gervasi