Supporta La Pulce nell'Orecchio in questo periodo difficile in cui l'informazione, anche quella scomoda, fa la differenza sulle fake news e la misinformazione.
La Camera di commercio di Alessandria ha certificato che in dieci anni c’è stato un calo del 17% delle imprese che operano nel territorio. In particolare registra un calo consistente la vendita al dettaglio di giornali -57%. Un fenomeno che lo si constata e lo si tocca con mano passeggiando in città dove si può verificare la repentina sparizione di edicole.
Alessandria: anche nelle edicole si potranno richiedere i certificati anagrafici
Alessandria – Anche nelle edicole alessandrine sarà possibile stampare diverse certificazioni anagrafiche grazie ad una convenzione siglata tra i singoli edicolanti e il Comune di Alessandria.Il via ufficiale al nuovo servizio è stato dato il 29 marzo alle ore 11, presso l’edicola/cancelleria ‘BRUNO GIANCARLO’ di via Casale 32 nel sobborgo di San Michele, alla presenza del Sindaco della Città di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco e dell’Assessore ai Servizi Demografici, Cinzia Lumiera.“Siamo estremamente soddisfatti per aver raggiunto questo traguardo, che avrà una valenza molto importante per i cittadini alessandrini e dei sobborghi – spiega il Sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco Leggi
Un’emorragia che ha lasciato sguarniti interi quartieri e che li priva di un presidio culturale essenziale per la diffusione dell’informazione e di una componente importante del tessuto urbano della città. È un fenomeno che riguarda la maggior parte dei comuni italiani e le cui ragioni sono sono le più varie. In particolare l’avvento dei quotidiani online, dei social e degli smartphone ha messo in ginocchio l’intero settore dell’informazione cartacea e quindi la crisi della carta stampata viene pagata per la maggior parte della rete di vendita cioè dalle edicole.
Chiudono le edicole, segno dei tempi o crisi sociale?
Lo spunto lo ha dato il consigliere regionale Domenico Ravetti parlando della sua Castellazzo Bormida: l’edicola del paese (4.500 abitanti, non pochissimi) ha chiuso. Al di là delle motivazioni in cui il politico non può e non vuole entrare, riflette: “Cosa fare? In alcuni paesi la rivendita dei giornali è affidata spesso ai bar o, dove è possibile, ai piccoli negozi di vicinato o, in qualche caso, se ci sono, ai supermercati. Non so cosa accadrà a Castellazzo Bormida. Magari tra poco qualcuno riaprirà l’edicola oppure qualche esercizio commerciale attualmente in funzione aggiungerà la rivendita di giornali. Non so”. Ravetti Leggi
Un altro elemento che incide nella calo delle vendite dei giornali è la consapevolezza di molti lettori che questi [i quotidiani] riportano prevalentemente notizie “predigerite” da altri e secondo precise direttive che provengono da altri settori rispetto a quelli dell’informazione. Quindi il lettore-cliente si disaffeziona al giornale quando scopre che non c’è nessuna differenza tra gli articoli e l’approccio [alla notizia] dell’uno rispetto all’altro.
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