Il grano scende ma sale il prezzo della pasta. Coldiretti protesta

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La provincia di Alessandri è tra i maggiori produttori di frumento in Italia

Aumenta del 18% il prezzo della pasta nell’ultimo anno mentre il grano duro per produrla viene pagato agli agricoltori il 30% in meno nello stesso periodo. Coldiretti Alessandria denuncia la situazione del settore che non trova giustificazione: “La pasta è ottenuta direttamente dalla lavorazione del grano con l’aggiunta della sola acqua: non trovano dunque alcuna giustificazione le divergenze registrate nelle quotazioni, con la forbice dei prezzi che si allarga e mette a rischio i bilanci dei consumatori e quelli degli agricoltori”.

Anomalia del mercato

“Un’anomalia di mercato sulla quale occorre indagare anche sulla base della nuova normativa sulle pratiche sleali a tutela delle 200mila imprese agricole che coltivano grano. I ricavi non coprono, infatti, i costi sostenuti dalle imprese agricole e mettono a rischio le semine ma anche la sovranità alimentare del Paese – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. In Italia siamo di fronte a manovre speculative con un deciso aumento delle importazioni di grano duro dal Canada dove il grano viene coltivato secondo standard non consentiti in Europa per uso del glifosate nella fase di preraccolta. Occorre, invece, ridurre la dipendenza dall’estero e lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione”.

Le superfici agricole coltivate a frumento duro, secondo le prime previsioni del Masaf per quest’anno, sono in flessione per un investimento di 1,22 milioni ettari con una riduzione di circa il 2% rispetto all’anno precedente. Le difficoltà del mercato dei cereali sono peraltro confermate dalla decisione di Polonia ed Ungheria di bloccare le importazioni di grano dall’Ucraina, contestata dalla Commissione Europea.

“Come l’accordo di filiera Gran Piemonte per il frumento tenero, lanciato insieme al Consorzio Agrario del Nord Ovest, nel quale rientra la provincia di Alessandria con i suoi oltre 34 mila ettari e più di 2 milioni di quintali di produzione, e tramite il quale ne sono già stati seminati oltre 7 mila ettari a livello regionale, assicurando la sostenibilità della produzione con impegni pluriennali e il riconoscimento di un prezzo di acquisto equo, basato sugli effettivi costi sostenuti – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Con Gran Piemonte viene valorizzato il lavoro dei nostri imprenditori che investono e credono sul territorio per rilanciare il comparto cerealicolo e dare nuovo impulso all’economia territoriale puntando sulla distintività. Sulla scia del Gran Piemonte l’impegno è che si possano stipulare sempre di più accordi di questo tipo per garantire tracciabilità ai consumatori e dare così nuovo impulso all’economia territoriale puntando sulla distintività e sottolineando ulteriormente il valore del comparto agroalimentare e delle filiere tracciabili al 100%”.