Floreale, una “formula” da rivedere

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Il termine FloreAle richiama eventi che Alessandria ha già organizzato negli anni passati e che riguardavano essenzialmente esposizioni di piante e fiori e comunque di tutto ciò che era collegato al mondo vivaistico, alla floricoltura e attrezzatura da giardino. Dopo due anni di fermo, a causa della pandemia, circa 40 espositori tra produttori florovivaisti, venditori, commercianti di fiori, piante, materiale del settore florovivaistico, arredo da giardino, attrezzature ed articoli tecnici saranno presenti in una porzione dei Giardini Pubblici della Stazione.

Visitando il luogo della manifestazione si nota che oltre al settore fiori e piante sono presenti anche due altri ambiti: quello dello Sport e quello della Street food. L’impressione riportata è stata quella di una manifestazione priva di una propria identità, dove il titolo è servito esclusivamente da specchietto per attirare visitatori interessati al settore floreale. L’intero evento avrebbe potuto essere programmato in tre specifiche e distinte manifestazioni settoriali soddisfacendo i diversi interessi peculiari dei visitatori. Inoltre la città avrebbe potuto godere di tre weekend organizzati per esposizioni specifiche e per singoli settori. In questo modo, inoltre, il movimento dei visitatori interessati avrebbe potuto essere complessivamente maggiore. Una riflessione ulteriore è quella relativa al luogo dell’esposizione che a noi è sembrato inadatto rispetto a luoghi e a spazi diversi di cui Alessandria dispone (Cittadella, Caserma Valfrè) e che avrebbero potuto dare all’intera manifestazione un respiro diverso.

Enrica Gardiol