Un anno di eventi per l’unico papa alessandrino

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Alessandria – Prenderanno il via il 22 febbraio, con la messa in parrocchia a Bosco Marengo, festa della cattedra di San Pietro, le celebrazioni per il 450° anniversario della morte di Papa Pio V, al secolo Antonio Ghislieri, nato a Bosco Marengo il 17 gennaio 1504 e morto a Roma il 1° maggio 1572, 225° vescovo di Roma e papa della Chiesa Cattolica.
Lunedì mattina la Diocesi di Alessandria, la Provincia di Alessandria, la Città di Alessandria e il Comune di Bosco Marengo, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, hanno presentato a Palatium Vetus alla città gli elementi principali delle celebrazioni.

Nel dettaglio, dopo il primo appuntamento del 22 febbraio, tra marzo e aprile si terranno l’inaugurazione del nuovo allestimento al museo Santa Croce e la riapertura di casa San Pio a Bosco Marengo. Il 1° maggio, poi, sempre a Santa Croce, celebrazione del centenario e Santa Messa con il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin. A metà maggio, il 14 o 15, il complesso monumentale di Bosco Marengo ospiterà la Messa di Haydn. A settembre prevista tutta una serie di eventi musicali mentre a ottobre si terrà un convegno di studi e la conclusione dei festeggiamenti.
Fabrizio Palenzona, Presidente del Comitato d’onore delle celebrazioni, dopo aver ricordato la figura di San Pio V e i festeggiamenti del 2004 per i 500 anni dalla nascita, ha ringraziato il Vescovo di Alessandria per “averlo scelto per un ruolo così importante e prestigioso”.


“La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria – ha affermato il presidente della Fondazione, Luciano Mariano – ha accolto con grande interesse la proposta di affiancare il Comitato in questo progetto atto a sostenere i principi di San Pio V ispirati al rigore, così importanti anche per lo sviluppo della nostra società, la sua attenzione per i giovani che si concretizzò nella realizzazione del Collegio Ghislieri di Pavia, il suo amore per l’arte e la cultura a cui dobbiamo la costruzione di Santa Croce di Bosco Marengo, uno dei complessi monumentali più importanti del Cinquecento italiano, e la prestigiosa “Macchina Vasariana”, sono alcuni gli aspetti salienti che il folto programma di iniziative predisposto dal Comitato permetterà di mettere in luce. Siamo certi che questo progetto storico-culturale consentirà al nostro territorio di ricordare un grande personaggio, rivalutarne il pensiero e l’opera e richiamare nella nostra provincia un qualificato pubblico di visitatori interessato a scoprire o riscoprire una pagina fondamentale della storia e dell’arte italiane”.

Da parte sua il vescovo di Alessandria, monsignor Guido Gallese, si è detto “molto contento che il territorio nativo di San Pio V voglia ricordare il Santo e Papa della Chiesa proprio in questo momento di nuovo “cambiamento” per la Chiesa. Oggi, come 500 anni fa, abbiamo bisogno di ricordare queste figure così importanti”.

“Tre sono in particolare gli aspetti che intendiamo sottolineare – le parole invece del primo cittadino alessandrino, Gianfranco Cuttica di Revigliasco – in primo luogo, i Corali miniati presso il Museo di Palazzo Cuttica: una collezione di per sé prestigiosa e che, ultimamente, è stata oggetto di una eccellente azione volta alla integrale digitalizzazione; parimenti, siamo orgogliosi di annunciare la realizzazione a breve di una serie di video-mapping in piazzetta della Lega, dedicati agli elementi storico-identitari di Alessandria che non mancheranno di valorizzare anche San Pio V. Infine, il terzo aspetto che sento il dovere di sottolineare è quello di un ruolo che Alessandria, anche per quanto concerne le celebrazioni per Papa Ghislieri, sente di svolgere quale centro capoluogo di un’area vasta: la valorizzazione dei singoli componenti non può che ricadere ed essere a beneficio del suo insieme”.

Infine Gianfranco Gazzaniga, sindaco e custode dei luoghi di Bosco Marengo, auspica che “il territorio di Bosco Marengo, reso noto dalla figura di San Pio V possa esserlo ancora di più, così da poter mettere a disposizione l’eredità lasciata dal Papa piemontese”.


Nato a Bosco Marengo il 17 gennaio 1504, di famiglia poverissima, Antonio Ghislieri a soli quattordici anni diviene fra’ Michele del Bosco, dell’Ordine dei Domenicani, nel Convento di Santa Maria della Pietà a Voghera. Fa il noviziato a Vigevano, quindi a Genova, nel convento presso Santa Maria di Castello, è ordinato sacerdote. A Bologna, centro particolarmente prestigioso, segue con grande profitto gli studi di filosofia e teologia. È lettore di teologia a Casale Monferrato e Pavia, nel 1535 è Padre Priore del convento di Alba. Nel 1556 Papa Paolo IV lo nomina Vescovo di Nepi e Sutri e, successivamente, cardinale del titolo di Santa Maria Sopra Minerva. Chiamato a difendere la fede, minacciata in Italia dall’eresia di Lutero, diventa Grande Inquisitore Generale. Nel 1560 Pio IV nomina il Cardinale alessandrino Vescovo di Mondovì: in questa diocesi rimarrà 6 anni lasciando una durevole impronta e fondando l’Università.
Il 7 gennaio 1566 è eletto Papa e il suo Pontificato fu tra i più fecondi del secolo.
Da ricordare, pochi mesi dopo la sua elezione, la realizzazione del Convento e della Chiesa di Santa Croce a Bosco Marengo. Fondò, inoltre, a Pavia il Collegio Ghislieri che doveva ospitare ed aiutare 24 allievi dell’Università di Pavia, di cui otto provenienti da Bosco Marengo e almeno due da Frugarolo.

Sfruttò, poi, tutto il suo carisma per convincere i principali stati europei ad unirsi nella Santa Alleanza: il 7 ottobre 1571, nel mare di Lepanto, la flotta cristiana riuscì, nonostante le forti perdite, a vincere una battaglia durissima e definitiva e a liberare 15.000 prigionieri. Si narra che il Papa, proprio alle ore 12 di quel fatidico 7 ottobre, interrotto improvvisamente un incontro con alcuni cardinali, alzò gli occhi al cielo e, come colto da una fortissima emozione, ordinò che le campane suonassero a distesa, per ringraziare la Vergine Santissima della vittoria. Da quel giorno, tutte le chiese cristiane del mondo, alle 12 in punto, ricordano quei fatti coi rintocchi dell’Angelus. La pratica del Rosario, così cara ai Domenicani si diffuse rapidamente come preghiera di ringraziamento, tanto che proprio Pio V decretò che il 7 ottobre non venisse ricordato come giorno di vittoria degli eserciti, ma fosse dedicato a Nostra Signora del Rosario.
Pio V morì a Roma la sera del l° maggio 1572 e il suo corpo fu sepolto a San Pietro, in Vaticano, poi traslato nella basilica di Santa Maria Maggiore. Beatificato da Clemente X nel 1672, è stato proclamato Santo da Clemente XI il 22 maggio 1712.