Cresce in provincia di Alessandria il fronte del ‘no’, ai primi segnali di ipotesi di insediare il deposito nazionale di scorie nucleari sul territorio. Massimo Iaretti del Movimento Progetto Piemonte propone una petizione e un documemto da far approvare in tutti i Consigli Comunali per ribadire la contrarietà ad ospitare i rifiuti radioattivi di tutta Italia: “La scelta, sia in Provincia di Alessandria sia nella Città Metropolitana di Torino andrebbe a provocare delle pesanti ricadute negative sulle produzioni dei territori. Il vino dei colli del Monferrato, territorio Unesco, il Peperone di Carmagnola, l’Erbaluce di Caluso, conosciuti in tutto il mondo non potrebbero non risentire di ulteriori penalizzazioni in un momento già difficile come quello attuale. E non sarebbero soltanto le produzioni a soffrirne ma anche il turismo, altro settore già fortemente in crisi per via degli effetti pandemici”. Il PIemonte ha già dato, insomma: “Gli stabilimenti dell’Eternit a Casale Monferrato e a Cavagnolo, l’Amiantifera a Balangero, la presenza del polo chimico di Spinetta Marengo, l’Acna di Cengio, la Centrale nucleare di Trino Vercellese, l’attuale deposito di Saluggia (in corrispondenza delle fonti dell’Acquedotto del Monferrato che servono oltre 100 Comuni delle Province di Alessandria ed Asti ed alcuni Comuni della Città Metropolitana di Torino)”.
Storia vecchia
“Una buona regola sarebbe quella prima di approfondire le questioni e poi prendere posizione e non viceversa. La questione dell’individuazione di un sito di stoccaggio dei rifiuti nucleari non nasce oggi, ma è vecchia di anni.Un sito che dovrebbe ospitare rifiuti nucleari a bassa e media intensità, perché per quelli a più elevato rischio è previsto un sito di stoccaggio europeo”, dice il deputato Federico Fornaro, LeU, “È dal 2015 che si attendeva la pubblicazione della mappa dei siti idonei, ma tutti i governi che si sono succeduti hanno preferito accantonare il problema mettendo la polvere sotto il tappeto. Il Governo non ha quindi assunto una decisione nel cuore della notte, ma si è assunto la responsabilità di avviare il processo di individuazione del sito idoneo. Siamo all’inizio del procedimento e non alla fine, alla decisione ultima. Sul sito www.depositonazionale.it ci sono tutte le informazioni e notizie sull’argomento.
Il governo e quindi la politica ad oggi non hanno deciso un bel nulla. Parte adesso la fase di ascolto dei territori che, se lo riterranno, potranno far valere le loro buone ragioni di contrarietà. Per quanto attiene all’intero territorio della Provincia di Alessandria credo sia giusto e corretto chiedere che venga inserito nei criteri di scelta anche quello della densità di siti compromessi (discariche ecc) e che sia valutato il fatto che sul nostro territorio esistono ancora più di 100 siti da bonificare”.
“Parere tecnico, ora inizia la discussione”
“La pubblicazione della Cnapi è la testimonianza di una grande assunzione di responsabilità del Governo sul tema della gestione dei rifiuti radioattivi che comportava per il Paese una procedura di infrazione europea”, ricorda la senatrice Susy Matrisciano (M5S), la quale non ha gradito la levata di scudi a suo dire strumentale dell’opposizione. Tuttavia anche lei non sarebbe favorevole ad un insediamento in provincia: “In termini ambientali, tra Terzo Valico, Eternit, Solvay e discarica Sezzadio non ci siamo fatti mancare niente. Mi auguro che i nostri sindaci sappiano agire con responsabilità verso i nostri territori al momento di decidere se presentare o meno le candidature. Lì si che sarà la politica a dover prendere le decisioni giuste”.
E puntualizza: “Ad oggi il governo ha dato una risposta meramente “tecnica” ad una questione che nessun altro governo ha voluto affrontare negli anni precedenti, per paura o per opportunità. Certo la propoganda mistificatoria e antigoverno non aiuta a risolvere un problema, quello dei rifiuti radioattivi, che abbiamo ereditato e che vogliamo risolvere”.
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