Tortona e Novi si lamentano di non aver avuto voce in capitolo nella gestione dell’Asl e delle nomine, ultima quella del nuovo direttore sanitario.
In particolare Chiodi e Cabella si lamentano che la conferenza dei Sindaci – l’organo degli enti locali che deve dare un indirizzo politico e di controllo sulla programmazione sanitaria locale – non sia stata presa in considerazione.
Se davvero tutte le forze politiche presenti sul territorio volessero dare un loro contributo fattivo, questo dovrebbe andare nella direzione di far funzionare la Conferenza dei Sindaci in questione, in modo tale che la stessa possa assumere, rispetto a quanto accaduto negli ultimi anni, il ruolo assegnatole dalla norma: i Sindaci cioè si devono riappropriare della funzione di rappresentanza della propria comunità partecipando attivamente alle attività previsionali a di rendicontazione dell’ASL, senza andare in ordine sparso, con azioni scoordinate, impulsive e spesso anche inefficaci.
Non poteva mancare una stoccata squisitamente politica:
E allora chiediamoci: perché l’operatività della conferenza dei sindaci dell’ASL AL sia abortita sul nascere, al momento della prima convocazione nel settembre 2019? Forse per espressa volontà di un partito politico che ha fatto in modo che mancasse il numero legale, preoccupato di una evidente diversità di maggioranze scaturite dopo le elezioni del 25 maggio? E allora? Cosa facciamo in termini propositivi per la “gestione” della sanità? Oppure si pensa che il concetto di sanità si individua semplicemente nella lotta tra città per avere l’ospedale più grande? I fatti hanno dimostrato che non è così.
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