Mafalda imbavagliata per l’8 marzo di sciopero e protesta

Aiuta il giornalismo indipendente

Supporta La Pulce nell'Orecchio in questo periodo difficile in cui l'informazione, anche quella scomoda, fa la differenza sulle fake news e la misinformazione.

Stiamo vivendo un nuovo medioevo culturale. Lo sostengono le attiviste di Non Una di Meno Alessandria, preparate per la manifestazione e lo sciopero delle donne, l’8 marzo. “Da tempo Non una di Meno pone l’accento sulla dimensione strutturale e diffusa della violenza di genere e oggi più che mai se ne può vedere la complessità: un sistema sempre più discriminatorio e neoliberista ci impone il ruolo di “welfare sociale gratuito”, subordinando le nostre vite alla famiglia, ai mariti e alla cura esclusiva dei figli (basti pensare al DDL Pillon o alla falsa flessibilità del congedo di maternità)”, scrivono.

L’8 marzo, nelle intenzioni, sarà una giornata di sciopero globale delle donne. Sciopero dal lavoro, ma anche e soprattutto “sciopero dai ruoli e dai doveri che abbiamo appiccicati addosso, sciopero dagli stereotipi e dagli stigmi, dai consumi e dai generi”.

Per aderire alla giornata dell’8 marzo è sufficiente indossare qualcosa di nero e fucsia, prendersi quella giornata per sé, astenersi da ogni forma di lavoro e partecipare alla manifestazione che attraverserà le vie del centro città per concludersi alla Casa delle Donne. Appuntamento venerdì 8 marzo in piazzetta della Lega alle 18.

Intanto le attiviste, per ribadire il concetto, hanno fatto indossare a monumenti e palazzi i classici fazzoletti argentini della rivolta, foulard rossi indossati dalle femministe sudamericane.