Pernigotti, Palazzo Ghilini pronta alla mediazione con Toksoz

Aiuta il giornalismo indipendente

Supporta La Pulce nell'Orecchio in questo periodo difficile in cui l'informazione, anche quella scomoda, fa la differenza sulle fake news e la misinformazione.

«Un intervento unitario per scongiurare la chiusura dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure». È quanto si auspica il Presidente della Provincia di Alessandria, Gianfranco Baldi, preoccupato dalla decisione del gruppo turco Toksoz, di cancellare con un colpo di spugna un simbolo di Novi, dal 1860 tra i leaders dell’industria dolciaria, oltre a cento posti di lavoro e 130 interinali, lasciando un centinaio di famiglie e la Città nello sconforto. Il gruppo turco, infatti, non avrebbe nessuna intenzione di accogliere le richieste dei lavoratori, di posticipare di almeno cinque anni la chiusura dello stabilimento, così da poter provare a sfruttare al massimo gli strumenti di sostegno al reddito, portare un numero più elevato possibile di lavoratori verso il pensionamento e cercare di ricollocare gli altri.

«La Provincia di Alessandria è vicina ai lavoratori della Pernigotti e faremo quanto in nostro potere affinché l’azienda rivaluti la chiusura. In questo senso il 15 novembre, in occasione della prima adunanza del nuovo Consiglio Provinciale, sarà presentato un ordine del giorno a sostegno dei lavoratori. Siamo disponbili a costituire un tavolo di confronto con tutte le istituzioni, la proprietà, le maestranze e le sgile sindacali, allo scopo di trovare una soluzione che sia meno impattante possibile sulle famiglie novesi. Auspico anche che vengano assunte iniziative finalizzate alla preservazione del marchio, che è un eccellenza del made in Italy».