Il Comune intanto regala piante. In piazza Berlinguer subito 20 nuovi alberi
Dopo le polemiche legate al taglio degli alberi nel piazzale Berlinguer, tristemente famoso per i parcheggiatori abusivi, il Comune ha deciso di piantare d’urgenza alberi già sviluppati, con un tronco dai 14 ai 25 cm. di diametro. Sono 100 gli esemplari che verranno messi a dimora a dicembre:
- circa 20 su area contigua a piazzale Berlinguer
- circa 15 a Spinetta Marengo, via Genova
- 10 nei pressi della scuola Morando
- 10 nei pressi della rotonda “Paniate”
- 10 area cani nei pressi del “Cento Grigio”
- 35 area di via Nenni (con creazione di un parco pubblico alberato).
Seguiranno 2.500 piantine alte un metro che la Regione fornirà al Comune. di altezza circa 1 mt.
Il Comune ne ritirerà in via immediata 250 che saranno collocate in vaso e curate presso il Giardino Botanico Comunale,in modo tale che le stesse crescano e si rafforzino in luogo protetto e idoneo così permettendo all’Amministrazione Comunale di valutare dove piantumare le stesse nel mese di novembre 2019. Si è altresì deciso che le rimanenti piantine fornite dalla Regione Piemonte potranno essere poste gratuitamente a disposizione dei cittadini per la collocazione su aree private del territorio comunale:il tutto previo preliminare avviso di manifestazione di interesse verso il Comune di Alessandria che preveda il ritiro delle stesse piantine nel mese di marzo 2019.
Intanto il presidente del consiglio comunale Emanuele Locci, scartabellando tra la documentazione sul censimento arboreo alessandrino, ha scoperto una relazione che lui stesso chiama “presa per il culo“. La nota legge che impone di piantare un albero per ogni nato, sarebbe stata ‘aggirata’ dalla precedente amministrazione inserendo nell’elenco delle nuove piante, anche le 100 mila rose delle aiuole, iniziativa di dieci anni prima (con Fabbio sindaco). In pratica, secondo tale relazione, dal momento che erano state piantate 100 mila rose (e non alberi) il Comune è in credito nel rapporto nati-alberi di 92 anni. Cioè – secondo questa interpretazione della legge – Palazzo Rosso non dovrebbe piantare alberi per ogni nato fino al 2109.
Locci parla di elusione della legge e di sotterfugi. Il censimento arboreo che ogni sindaco è tenuto a lasciare a fine mandato sarebbe stato redatto un po’ così, inserendo siepi, fiori e appunto le rose ‘moldave’ tanto criticate.
Locci ha quindi depositato una mozione in cui si chieda il rispetto della legge sui nati, l’istituzione del 21 novembre come giornata degli alberi, un piano strategico per il verde urbano e la rinascita della Consulta Ambiente, chiusa nel 2012.
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