I pronto soccorso degli ospedali di Asti e di Alessandria sono al collasso: lo denuncia il sindacato infermieri Nursind che ha fato due calcoli sulle presenze nei giorni di festa:
“Dal 26 al 28 dicembre al Cardinal Massaia di Asti sono stati 510 gli accessi al pronto soccorso e da inizio mese al 28 gli accessi sono stati 4.404; 57.254 dal 1° gennaio 2016 al 28 dicembre, 58.125 nel 2015”. Gabriele Montana, il segretario provinciale Nursind guarda ai suoi associati: “Gli infermieri non possono lavorare in queste condizioni”.
Così il sovraffollamento del pronto soccorso è all’ordine del giorno. Anche nei reparti, non è che i posti letto abbondino. Una soluzione potrebbe essere equiparare il numero degli infermieri, sia di giorno sia di notte.
Il problema è diffuso in tutto il Piemonte. Ad Alessandria 378 accessi in Pronto Soccorso in meno di 24 ore. E’ questo il preoccupante numero di pazienti che dalle ore 24 del 31 dicembre, alle ore 22 del 1° gennaio, si è recato nei reparti d’urgenza degli ospedali alessandrini. Anche qui il Nursind parla di collasso.
“Dei 378 accessi (in 20 ore), ben 180 sono stati gestiti dal solo reparto di Pronto Soccorso di Alessandria, che ormai da tempo convive con una situazione di continuo e ripetuto sovraffollamento, una criticità ormai cronica dovuta in buona parte anche alla (insana) scelta di depotenziare i reparti di Pronto Soccorso di Acqui Terme e Tortona. La decisione, infatti, ha scaturito, come inevitabilmente si poteva aspettare, ripetuti e prolungati sovraffollamenti dei reparti di Pronto Soccorso di Casale Monferrato, Novi Ligure e soprattutto di Alessandria.
In buona parte dei reparti ospedalieri, l’occupazione di tutti i posti letto è ormai satura al 100%”
denuncia Salvo Lo Presti, il segretario alessandrino.
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