Fuochi e fiamme per la mensa finita ad Asti. L’opposizione incalza

Aiuta il giornalismo indipendente

Supporta La Pulce nell'Orecchio in questo periodo difficile in cui l'informazione, anche quella scomoda, fa la differenza sulle fake news e la misinformazione.

Dai tavoli delle mense scolastiche a quelli del consiglio comunale e di Palazzo Rosso, la querelle intorno al centro cottura di Asti continua. Il servizio sembra, per ora, funzionare: (leggi qui i commenti), ma l’opposizione critica la Giunta per come è stata gestita tutta la vicenda, già che si sarebbe trovata tra due fuochi per la spartizione del mercato delle mense in Piemonte.

Di fatto, nel Piemonte sud orientale, nella primavera estate del 2018, è andata in scena una piccola guerra di posizionamento fra Vivenda e Camst/Dussman per accaparrarsi il mercato della ristorazione collettiva. Ne è uscita vincitrice Vivenda, che fa parte del potente Gruppo La Cascina che è attivo in diversi settori (per esempio nelle pulizie, nell’ambito sanitario piemontese e in tutta Italia). La carta che ha potuto giocare in questo piccolo risiko nostrano è stata senza ombra di dubbio la costruzione del nuovo centro cottura di Asti, non a caso inaugurato nel settembre del 2018.

Gruppi consiliari Pd e Lista Rossa – Comune di Alessandria: Paolo Berta, Vittoria Oneto, Giorgio Abonante, Enrico Mazzoni, Rita Rossa, Marica Barrera 

Tra l’altro la graduatoria di gara potrebbe essere rivista, proprio per l’allontanamento del centro cottura da Alessandria ad Asti.

Qui la lamentela dell’opposizione, dal blog dei democratici e riformisti alessandrini, “Il Ponte” (Meier)