Voucher, “Fate presto, servono per la vendemmia”

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E’ stata accolta con soddisfazione da parte di Confagricoltura la proposta di reintroduzione dei voucher in agricoltura da parte del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio. Uno strumento che consente di regolarizzare l’attività agricola adeguandosi al lavoro nei campi.
I voucher erano stati introdotti per la prima volta in via sperimentale nel 2008 in occasione del periodo della vendemmia, per le peculiarità dell’offerta di lavoro in agricoltura.
Si tratta di una bellissima proposta che ci auguriamo si concretizzi il più presto possibile – dichiara Ezio Veggia, commissario di Confagricoltura Asti – i voucher hanno sempre rappresentato un utilissimo strumento per la regolarizzazione dell’attività lavorativa e il settore agricolo è stato uno dei pochi comparti ad utilizzarli in modo corretto“. “I voucher – continua Veggia – oltre ad essere utili a combattere il lavoro nero, il caporalato e qualsiasi tipo di sfruttamento, rispondono perfettamente alle esigenze delle aziende agricole che hanno la necessità di regolamentare prestazioni occasionali dovute alla stagionalità dei lavori“. “Purtroppo – conclude Veggia – a causa di un uso distorto di questo strumento da parte di altre categorie, sono stati penalizzati ingiustamente anche gli imprenditori agricoli, i quali hanno sempre agito correttamente rispettando le regole“.

Anche Coldiretti Piemonte è a favore dei voucher. “La reintroduzione dei voucher potrebbe portare a recuperare circa 50 mila posti di lavoro occasionali in totale trasparenza nelle attività stagionali come la raccolta della frutta e la vendemmia”. In agricoltura sono stati venduti nell’ultimo anno, prima dell’abrogazione, circa 2 milioni di voucher, più o meno gli stessi dei 5 anni precedenti pari all’incirca a 350mila giornate/anno di lavoro che hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne.
“Sarebbe una decisione importante, da noi fortemente sostenuta, che aiuterebbe a sburocratizzare il sistema – affermano Fabrizio Galliati vicepresidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato Confederale – dopo che la riforma ha di fatto praticamente azzerato questa opportunità in agricoltura. Con l’abrogazione della disciplina del voucher, infatti, il sistema agricolo piemontese ed, in particolare, quello vitivinicolo, è stato penalizzato. Nella nostra Regione, il numero dei voucher annuo utilizzati, al 2015, era di circa 200 mila. La piattaforma creata dall’Inps, in sostituzione dei voucher, prevede un eccesso di burocrazia e non tiene in considerazione le specificità dell’attività agricola. Bene, dunque, se vengono reintrodotti, ma occorre far presto perché l’estate coincide con il periodo di maggior impiego, a partire dalle attività di raccolta di verdura e frutta come albicocche o pesche, fino ad arrivare alla vendemmia che si concentra nel mese di settembre”.