Nel cuore del Parco Usuelli, in una mattina d’autunno, il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Fabrizio Priano ha tracciato un quadro critico dell’attuale amministrazione alessandrina, toccando i nodi centrali della viabilità, dei cantieri, della pianificazione urbanistica e delle prospettive politiche della città.
Il primo tema affrontato è quello della nuova zona pedonale in Piazza Libertà, che secondo Priano rappresenta una scelta ideologica e inefficace.
“Chiudere il tratto davanti alle poste non serve – ha affermato – le auto continueranno a girare altrove, aumentando traffico, consumo e inquinamento”.
Il consigliere ha poi criticato le inversioni di marcia introdotte in alcune vie, come via Machiavelli e via IV Maggio, che costringerebbero i residenti a “giri dell’oca inutili” per cercare parcheggio, rendendo la circolazione ancora più caotica.
Un altro tema caldo è la sicurezza dei pedoni nelle aree pedonali, dove Priano denuncia la totale assenza di controlli su monopattini e biciclette elettriche, “che sfrecciano a tutta velocità” mettendo a rischio i passanti.
Ha ricordato anche incidenti gravi già avvenuti, chiedendo di imporre l’obbligo di condurre a mano questi mezzi in Corso Roma e nelle vie del centro.
La conversazione si è poi spostata sulla gestione dei cantieri del teleriscaldamento, in particolare quelli di Corso Crimea e Corso La Marmora, che Priano definisce “un esempio di disorganizzazione totale”.
Strade chiuse e riaperte più volte, commercianti non avvisati, cronoprogrammi disattesi: una gestione, a suo dire, “che ha creato più problemi che benefici, penalizzando cittadini e negozianti e aumentando il traffico e l’inquinamento”.
Il consigliere ha poi sollevato una questione più strutturale ma altrettanto grave: il blocco dello sviluppo urbanistico legato al PAI, il Piano di Assetto Idrogeologico.
La Regione, spiega, aveva concesso tre anni per adeguare il piano regolatore, ma “oggi, a due mesi dalla scadenza, tutto tace”. Il rischio è che la città resti paralizzata, con cantieri fermi e licenze edilizie sospese, “bloccando opere strategiche come il campus universitario”.
Priano ha definito “gestita male dall’inizio” la vicenda del PAI, denunciando disparità di trattamento tra chi ha potuto costruire dopo ricorsi vinti al TAR e chi invece è rimasto fermo.
Nonostante le critiche, il consigliere si è detto ottimista per il futuro di Alessandria, grazie a investimenti esterni che potrebbero rilanciare il territorio: “La logistica, lo smistamento ferroviario, il nuovo ospedale, i collegamenti autostradali e il secondo ponte sulla Bormida sono occasioni fondamentali”, ha dichiarato.
Tuttavia, ha espresso preoccupazione per l’immobilismo dell’attuale amministrazione, che resterà in carica ancora un anno e mezzo: “Noi possiamo fare da pungolo in Consiglio Comunale, ma il pallino è in mano loro e, per ora, di iniziative ne vedo poche”.
Concludendo l’incontro, Priano ha ribadito la necessità di una visione più concreta e partecipata per il futuro della città: “Alessandria ha bisogno di essere sbloccata, di tornare a crescere e di ritrovare il contatto con i suoi cittadini, i commercianti e chi ogni giorno la vive davvero”.
Vanni CENETTA
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