
Sabato 19 aprile durante la nostra visita al laghetto del fotovoltaico ci è sembrato opportuno riportare l’attenzione dei cittadini su una questione che sembra ripetersi nel tempo: quella delle opere d’arte “abbandonate” sul territorio e dimenticate e vandalizzate.
L’opera in questione, realizzata da un giovane scultore giapponese di nome Masayuki Koorida, vincitrice di un concorso interregionale nel 2007, fu donata alla città di Alessandria – probabilmente dalla Regione – in contemporanea con la realizzazione del quartiere villaggio fotovoltaico del Cristo.
In origine avrebbe dovuto essere collocata in centro città, pare in piazza Marconi, ma si trova ora dimenticata in un’area verde, come “una pietra buttata su un prato”, senza alcuna protezione, né valorizzazione.
Il professor Manzini non ha nascosto la sua indignazione, definendo l’attuale situazione “un insulto”, paragonabile “a una coltellata su un quadro”.
Ha proposto soluzioni concrete, tra cui una nuova collocazione degna per una scultura su un basamento, corredato da targa esplicativa, nome dell’autore, titolo e data.
Ha persino immaginato di riqualificare l’area del laghetto, riducendolo ad una vasca con fontana e al centro le sculture di Korrida, illuminate da faretti e contornata dall’acqua per scoraggiare atti vandalici.
“Se le sculture devono restare nel quartiere, che siano almeno valorizzate; al contrario, portiamole in centro, e inseriamo le stesse in un itinerario turistico cittadino insieme ad altre opere scultoree sparse in vari luoghi della città e non adeguatamente valorizzate, anzi spesso dimenticate e usurate dal tempo”.
Vanni CENETTA
Commenta per primo