Dostoevskij e le sue profezie

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Nei ” I demoni” di Dostoevskij l’immagine che mi richiama è quella di Aleister Crowley, uno degli esseri umani più sinistri mai apparsi su questo pianeta. Mago, occultista e padre del satanismo moderno, fondò il culto di Thelema a seguito di una visione mistica demoniaca da cui ricavò un’unica legge spirituale fondamentale: quella che non c’è alcuna legge: ” Fai ciò che vuoi”!

Gli enigmatici, affascinanti e meschini personaggi creati da Dostoevskij in questo romanzo somigliano a Crowley; sono animati da una volontà “satanica”, aspirano ad una completa anomia, professano un’ideale di libertà svuotato di ogni senso del limite ( e del sacro) che è puro nichilismo.

Il demoniaco in sé non è la trasgressione della regola – ogni trasgressione glorifica la norma :un bestemmiatore potrebbe benissimo essere in cerca di Dio – bensì l’assenza completa di regole.
Per questo nei personaggi di Dostoevskij e nel precetto di Crowley è racchiuso tutto il destino dell’Occidente, cioè quello che siamo diventati.

Come Stavrogin ci inganniamo: pensiamo di essere emancipati, colti, progressisti ma stiamo solo allontanando il momento in cui ci riscopriremo, come collettività, condannati all’auto annullamento.
Come Kirillov ci sentiamo intelligenti killer di Dio, di un Assoluto senza il quale tutto è concesso, bramosi di affermare la nostra volontà; e poco importa se questa volontà conduca dritto all’autodistruzione (meta ultima verso cui viaggia l’anarco capitalismo degli ultimi trent’anni), il libero mercato che si regola da solo e dove l’unica regola è la regola demoniaca di Crowley: fai ciò che vuoi.

Libertà assoluta. Niente Stato, niente sacro, niente regole. La battaglia per il futuro non si gioca soltanto sul campo dell’ecologia, ma pure – anzi, principalmente- su quello filosofico. Bisogna scegliere da che parte stare. L’Occidente capitalista, liberal, globalista- sempre più imbevuto di una spiritualità ateistica di stampo orientale- sta evidentemente con Crowley. Sta con i Demoni: ” Ci sarà piena libertà soltanto il giorno in cui sarà indifferente vivere o morire”, dice Kirillov.

Questo è il fine ultimo del Progresso: Vita o Morte come fosse lo stesso, purché entrambe siano deliberate scelte individuali.
Ci arriveremo ma possiamo difenderci. Abbiamo Dostoevskij, le sue profezie in forma letteraria. Solo che perdiamo tempo dalle labbra dei tecnici, dei competenti, degli esperti che conoscono tutto del loro naso ma non sanno guardare un centimetro, purtroppo.

Enrica GARDIOL