Saves e Grigi, quando la ‘squadra Slala’ fatica a portare a casa il risultato

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Tra un casello autostradale a Predosa e un nuovo progetto per i treni a Milan ,l’avvocato Cesare Rossini, presidente della Fondazione Slala ed eminenza grigia nel panorama economico-politico-mediatico alessandrino si è occupato di cultura, economia, scuola e formazione – a titolo personale e associativo – fino a volgere l’interesse al mondo del gioiello valenzano, unico comparto che mancava alla collezione.

Può, visto che la mission della Fondazione è il generico sviluppo del Basso Piemonte in senso molto molto allargato, con una specifica attenzione sul settore della logistica delle merci e della mobilità delle persone. Ma con questo ampio raggio d’azione, alla fine, può interessarsi di tutto e di più, così da poter raggiungere ogni ambito, agni categoria, ogni interesse, ogni centro zona. Per il bene del territorio che ringrazia e non si lamenta.

La venerata Fondazione Slala ha indubbiamente negli anni favorito lo sviluppo logistico che via via si è fisiologicamente insediato lungo la via dell’alta velocità e ha svolto un ruolo importante per un territorio a corto di occasioni per il rilancio. Si è anche occupata di sport, ma con risultati non da serie A.

Tutti per Saves, Saves per tutti?

 L’11 marzo 2022, con atto notarile il  Banco BPM S.p.A., ha ceduto a titolo gratuito alla Fondazione SLALA, la piena proprietà del complesso immobiliare denominato “Circolo SAVES”. Un favore per non far morire una storica realtà che da anni era in cerca di un gestore/proprietario, perché la Fondazione non aveva niente a che fare con le strutture sportive e le attività. Nei mesi scorsi è poi arrivato il momento di trovare nuovi inquilini. Operazione non così semplice per il Fabrizio Palenzona taglia small che si è trovato a giocare su più campi.

A dicembre si parlava di ‘accelerata’ per rilevare tutto il centro sportivo. Uno spezzatino che l’avvocato dovrà servire freddo visto che la trattativa si è protratta pur di accontentare pretendenti vicini, a scapito di farne scappare altri. Gli interessati che avrebbero voluto prendere tutto (bar e impianto sportivo) senza spartire con soci non graditi e investire pesantemente (sulla carta) per rilanciare i campi, a queste condizioni al ribasso, hanno salutato.

La scelta è andata su una gestione locale: gruppo Necchi e alla Nuova Saves Ssd Srl di Francesca Nani e Barbara Baralli. Riapertura dopo Pasqua.

Grigi, Slala e Rossini

Il presidente della Fondazione Slala è stato chiamato anche a trovare una nuova cordata che rilevasse la difficile partnership Benedetto-Pedretti. Una corsa contro il tempo perché Enea Benedetto non avrebbe da solo resistito un campionato intero. Il rischio era che non ci fosse più l’argent per il pullman per le trasferte. Slala non c’entra, d’accordo, ma Cesare Rossini è Slala e (quasi) viceversa.

Come un tempo, Rossini è stato chiamato al cappezzale dei Grigi per tentare di dare continuità al club. La giocata non dev’essere riuscita granché, visto che al Moccagatta si sono insediati imprenditori di indubbia buona volontà, ma che se si dovesse misurare la capacità manageriale con i risultati ottenuti sul campo…

In caso di retrocessione in serie D, chissà se avranno ancora i Grigi nel cuore. Chissà se Rossini stia già scorrendo la rubrica telefonica per cercare il prossimo presidente.

Lo sport è difficile , non paga e castiga al minimo errore. Meglio continuare a viaggiare sugli stessi binari (in tutti i sensi).