Luce e acqua costeranno carissime: chiesti 16 milioni di danni

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reti idriche amag

La causa sarà lunga e dispendiosa, una ‘gatta da pelare’ per i prossimi amministratori

Scenario non ipotizzabile? Eppure l’ex Amministratore Unico aveva previsto la catastrofe

La società Green Wolf di roma ha ritirato la richiesta di sospensiva della revoca in autotutela da parte di Amag Servizi per la smart city, sparita dai progetti alessandrini, a caro prezzo, senza neppure vedere la luce. L’Authority aveva infatti sollevato problemi di concorrenza per il settore dei rifiuti (Amag Ambiente) parte preponderante del progetto.

Il Gruppo Amag e il Comune avevano quindi deciso di abbandonare l’idea, nonostante ci fosse già un vincitore del bando.

Il 4 luglio verrà discusso sempre al Tar il punto sostanziale: la richiesta di danni milionaria (16 milioni in totale) chiesti per danni e mancati guadagni. La multiutility alessandrina aveva già pensato ad una buonuscita, ma decisamente inferiore: tra i 500 e i 600 mila euro. Soldi pubblici che andrebbero a prosciugare le casse della holding, in cui alcuni rami non sono propriamente verdi (Reti Idriche, per esempio).

Tar ed eventualmente ricorso: la vicenda giudiziaria sarà lunga, costosa e vedrà una fine probabilmente alla prossima legislatura e al prossimo giro di manager in Amag. Se dovesse essere condannata a pagare milioni di euro sarebbe un durissimo colpo per tutto il territorio (i soci di maggioranza della spa sono Comuni della provincia di Alessandria). Si dovrà poi accertare eventuali responsabilità del board societario o dell’amministrazione. Intanto il cittadino paga.

Gestione luce ‘in house’

Pochi giorni fa l’amministratore unico di Amag Reti Idriche, Claudio Perissinotto ha comunicato ufficialmente il ritorno a casa dell’illuminazione pubblica, gestione anomala fino ad ora in capo alla società che di mestiere eroga acqua e non energia. Gestione, manutenzione, efficientamento dei lampioni pubblici tornano nelle mani di Palazzo Rosso.

“Non è possibile il perseguimento dell’interesse pubblico”, scrive anche se mette le mani avanti: “Situazione non prevedibile al momento della pubblicazione del bando per la smart city”.

Eppure l’AU precedente, Paolo Ronchetti, aveva più volte sottolineato l’antieconomicità della gestione dell’illuminazione pubblica tra i servizi di Amag RI, opponendosi anche alla smart city. Era dunque prevedibile, dal momento che Comune e Gruppo Amag erano stati più volte informati e ammoniti del disastro a cui sarebbero andati incontro?

Intanto Amag Reti Idriche ha chiesto 300 mila euro al Comune di Alessandria per il riscatto dei pali di proprietà di Enel Sole. ∎

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