Simon Leopard, chi è l’alessandrino dietro la maschera da leopardo

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  • Simone Cassano, Simon Leopard si racconta: la difficile vita in paese, la notorietà sui social, il trash e la voglia di rivincita
  • “Il lockdown è stata la mia fortuna”

Simone Cassano di Litta Parodi, 46 anni, di giorno aiuta il padre in una fabbrica di tappi di sughero, ma di notte fa uscire la sua vera natura… felina.

Da qualche anno l’alessandrino è conosciuto come Simon Leopard e con vestiti maculati e maschera da predatore è andato pure in Tv, a Tu si que vales e in radio. Prossimamente sarà uno dei personaggi curiosi nel circo di Paolo Bonolis di Ciao Darwin.

Uomo Leopardo

Ma come è nato il personaggio di Simon Leopard? “Ero ad un appuntamento al buio a Milano. Mi ero presentato con scarpe leopardate, così la ragazza mi affibbiò il nome di Simon Leopard. Mi piacque e da quel giorno mi presento anche nelle discoteche con il mio soprannome. In giro ormai mi conoscono più come Leopard che con la mia vera identità.

La tua notorietà sui social quando è incominciata? “Durante la quarantena soffrivo la costrizione di non poter uscire. Ho fatto un video, una cretinata, ma è diventata virale sui social: 550 mila visualizzazioni grazie ad una pagina ‘trash’ su Instagram. Da lì è partito tutto, mi facevano partecipare alle dirette online (con Andrea Diprè, il re del trash) e mi presentavo in maschera. Sai, non mi piace una vita normale è troppo noiosa. Devo dire che il lockdown è stata la mia fortuna: sono riuscito a farmi conoscere e avere notorietà”.

Come mai lo stile leopardato? “L’animalier sempre piaciuto. Quando avevo 15 anni giocavo già con le pellicce di mia mamma, sono sempre stato estroso e mi è sempre piaciuto fare la differenza rispetto agli altri, me lo sentivo dentro. Pazzie ne ho fatte tante nella vita, soprattutto di notte. La prima volta in discoteca fu al Master, perché a casa mi rompevo. Appena entrato una bella ragazza mi ha baciato. Ho detto: questo è il mio mondo. Dal giovedì al sabato sono sempre in giro. Il leopardo è notturno, caccia da solo, è solitario”.

Eri estroso fin da ragazzo? “Ho sofferto per il bullismo in paese per la mia stravaganza, lo racconto per far venire fuori il problema delle prese in giro. Ho sofferto di bullismo perché non volevo essere come gli altri, io ero diverso, così mi attaccavano. A volte penso fossero un po’ invidiosi. Scherzi pesanti e qualche sberla non amichevole. Ho patito in paese con conoscenti e parenti troppo chiusi di mentalità, mi volevano inquadrare in una vita ‘normale’ ma fuori Alessandria no, mi accettano per come sono. Un giorno avrò le mie rivincite. Il karma sta arrivando: chi mi bullizzava ha fatto una brutta fine”.

Adesso come va? “Sto bene, tutti quelli che prima mi prendevano in giro adesso mi salutano e mi ammirano perché vado in TV. E’ una soddisfazione. Ho anche il mio motto: viva le cavalle, sempre la coda dura”

Parliamo della mossa del leopardo: “Mi hanno preso a Tu si que vales, nella scuderia di Gerry Scotti per il piegamento all’indietro che neanche i ventenni. Il mio sogno era conoscere la Ferilli. Poi a gennaio sarò in Tv con Ciao Darwin.

Dove trovi i costumi leopardati? “Ho una mia sarta ad Alessandria che realizza quello che mi viene in mente, sempre in stile leopardo. In radio a “La zanzara” sono partito da casa già vestito da leopardo. Sono stato al gioco con pantalone con la coda”.

Sempre in giro per ‘cavalle’, ma come va la vita sentimentale? “Ho convissuto sette anni e avuto storie importanti. L’ultima storia importante mi ha ferito molto, una ragazza di Alessandria mi ha lasciato lei dopo due anni e mezzo ma io ero molto innamorato. Ho fatto delle rinunce per lei, ma alla fine non ero io, la mia indole era un’altra. Mi sono detto: non cambierò più per nessuna”. ∎