- Il memer alessandrino spiega le mutazioni degli ultimi anni.
Come cambiano le sensibilità e la comicità: una volta non si potevano dire le parolacce in Tv, oggi sui social è consentito dire ‘cazzo’ e non ‘froc*io’ anche se vai giù di asterischi, chiocciole e puntini per mascherare.
Gli algoritmi dei social media sono implacabili e bloccano anche quello. Ma volgarità e pure qualche bestemmia non viene bannata.
Meme e satira
A confermare come sia sempre più difficile camminare nel campo minato della satira contemporanea è il ‘memer’ alessandrino Cristian Lombardi, già creatore con altri amici della pagina ‘Fotografie Segnanti‘ che ancora oggi ogni tanto viene ammonita per i meme di anni fa, quando le regole sulle prese in giro erano sicuramente diverse.
“Ad oggi non potremmo più realizzare post del genere, ci sarebbero più polemiche che altro. I tempi sono cambiati e non verrebbero più apprezzate”, dice Lombardi, invitato a Torino a parlare di un tema attualissimo, il ‘patriarcato digitale’.
“Sono andato a espiare le mie colpe di quando colpivamo senza censura ogni genere e ogni categoria”.
Memissima
Il Festival della cultura ‘memetica’, seconda edizione ha avuto come ospite anche il memer Cristian Lombardi che ora fa il battitore libero sui social: post dissacranti, ma con qualche distinguo.
Il panel sul patriarcato digitale all’interno dell’evento era organizzato dalle ‘Mamme di merda’ Sarah Malnerich e Francesca Fiore – ora femministe militanti – proprio per parlare di sessismo sui social.
“La satira di oggi mi sta stretta? Chi ama il vecchio humour e lo stile pesante deve rivedere un po’ i propri canoni. E poi dipende dal pubblico: con i miei amici posso osare anche un po’, altri che leggono potrebbero non prenderla altrettanto sull’ironico. Comunque sarà un annetto che non prendo ban, l’algoritmo è cambiato e le foto di 4 anni fa non vanno più bene per didascalie o immagini Così vengono censurate da Meta”.
Ma non eravamo tutti Charlie Ebdo in cui si poteva prendere in giro tutto e chiunque?
“Oggi è tutto esasperato, ma un minimo di sensibilità ci vuole. Ci si adegua anche alle policy di Facebook. I tempi sono cambiati. Con le regole di oggi, Fotografie Segnanti avrebbe fatto ben poco”.∎
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