Installata nella rotatoria tra via Genova e la Statale 10, è simbolo del sodalizio tra il sobborgo spinettese e la città di Alessandria.
L’opera è stata donata da Solvay nell’ambito dell’accordo di gestione e manutenzione della rotonda
Una donna e un uomo che si sfiorano con le braccia e sembrano danzare in perfetto equilibrio sulla rotonda, come i personaggi di una coppia di sposi in cima ad una torta nuziale: questa è “Cake Topper”, la nuova opera realizzata dal celebre artista Marco Lodola per la comunità di Alessandria e donata da Solvay.
L’accensione inaugurale è avvenuta nella serata di domenica 10 settembre. La scultura luminosa è realizzata in alluminio e led di nuova generazione ed è collocata sulla rotatoria ad angolo tra via Genova e la Statale 10. Un crocevia strategico per la viabilità alessandrina che rappresenta anche il luogo di incontro tra la città e il sobborgo di Spinetta Marengo che, come due sposi appunto, si sfiorano e intrecciano danzando in perfetta sintonia.
Marco Lodola – scultore, pittore, scenografo d’eccezione e maestro d’arte eclettico – ha così commentato l’inaugurazione dell’installazione: “E’ stato per me un piacere realizzare questa nuova opera per la città di Alessandria a cui sono legato ormai da diverso tempo. Cake Topper è per me il simbolo perfetto di due sposi – la città e il sobborgo di Spinetta Marengo – le cui vite si sfiorano, intrecciano continuamente, e l’essenza di una alimenta e dà valore a quella dell’altra“.
Cake Topper è stato donato da Solvay alla comunità locale nell’ambito dell’accordo annuale di gestione e manutenzione della rotatoria firmato dall’azienda. Oltre all’attività di cura continuativa del verde e della pulizia della rotonda, Solvay ha voluto abbellire l’area con questa nuova opera di Marco Lodola, la quarta per la comunità alessandrina dopo ‘Marengo’, ‘Borsalino’ e ‘Umberto Eco’.
Nei commenti sui social media non sono mancate le critiche per quella che è comunque un’opera d’arte legata ad un finanziamento specifico. Tanti abitanti di Spinetta Marengo hanno lamentato la necessità di verde più curato e strade asfaltate meglio. L’arte, insomma, può aspettare…
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