Deposito nazionale rifiuti radioattivi: a Torino 3° incontro informativo online

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Torino – Si terrà oggi pomeriggio, alle tre, in diretta streaming sulla pagina Facebook della Regione Piemonte, il “Tavolo della trasparenza e partecipazione sul nucleare- 3° incontro informativo sul deposito nazionale dei rifiuti radioattivi”.
Oltre alle Associazioni ambientaliste già invitate, interverranno anche il Comitato di Vigilanza sul Nucleare, il Comitato Torrente Orba e il Comitato Bosco libero dal nucleare.
Nel dettaglio ecco i punti sui quali associazioni ambientaliste e comitati chiederanno risposte alla Regione, ad ISIN, ad Arpa, al Governo e a Sogin.
Legambiente Piemonte:
Deve essere garantita la possibilità, per i Cittadini, le Associazioni e le Istituzioni di presentare osservazioni anche in merito alle richieste di revisione della CNAPI del tipo “ad inserendum”, come quella portata avanti dal sindaco di Trino. Come garantirà questa possibilità Sogin, come interverrà la Regione in analogia a quanto già fatto per i siti individuati nella CNAPI?
Come sono state recepite le osservazioni di Legambiente sulla non idoneità dei siti CNAPI del Piemonte per il Deposito Nazionale, in particolare per la presenza delle falde acquifere e per i rischi di alluvione?
Cosa si sta facendo negli attuali siti più a rischio, quali quelli di Saluggia, mentre si attende il Deposito Nazionale: a Saluggia la prescrizione per la solidificazione delle rifiuti liquidi ad alta radioattività scadeva nel 1982, quarant’anni fa! Come gli enti preposti possono pretendere di essere ancora credibili?
Nucleare e guerra: forse in questo periodo è il caso di fare qualche riflessione, sia su dove conservare il nucleare del passato, sia come evitare il nucleare del futuro.
Pro Natura Piemonte:
l ritardo nell’individuazione e realizzazione del Deposito Nazionale comporta anche, fra l’altro, un aumento dei costi dello stoccaggio temporaneo del materiale radioattivo in strutture non gestite da Sogin. In proposito si inviano i seguenti quesiti.
Per i rifiuti radioattivi provenienti dal ritrattamento del combustibile nucleare irraggiato inviato agli impianti di Sellafield (UK) e La Hague (Francia) si chiede di specificare
1. la quantità e l’attività del materiale di ritorno (distinta tra Sellafield e La Hague);
2. le date previste per il rientro, in base agli accordi sottoscritti tra i Governi e con le rispettive Società (BNFL e Areva);
3. il numero di viaggi necessari al trasporto al Deposito Nazionale;
4. i costi complessivi sostenuti finora per il riprocessamento;
5. i costi ancora da sostenere, distinti per le operazioni di ritrattamento, i trasporti, e le penali o altre somme da versare per eventuali ritardi del rientro dei rifiuti in Italia rispetto alle date stabilite.
Per il Deposito “Avogadro” nel sito di Saluggia (VC), si chiede di specificare:
1. la tipologia e la provenienza dei materiali radioattivi ivi conservati;
2. la scadenza della licenza di esercizio (comprese quelle passate e prorogate) della struttura;
3. il cronoprogramma dello svuotamento completo della struttura e sua demolizione;
4. la spesa sostenuta da Sogin negli ultimi vent’anni, suddivisa per anni, per lo stoccaggio del materiale nella struttura di proprietà di altra Società (Deposito Avogadro srl o altre).
Comitato Vigilanza sul nucleare:
Per quanto riguarda l’ordine di idoneità dei siti CNAI: come sono state recepite le osservazioni del Comitato di Vigilanza sul Nucleare, in particolare per quanto riguarda il metodo ci sarà una discussione pubblica come annunciato? per quanto riguarda il merito come è stata recepita la proposta di dare maggiore priorità al sito le cui caratteristiche maggiormente si allontanano da quelle fissate per l’esclusione dalla Guida Tecnica 29. Ad esempio individuare quella posizione che minimizza i trasporti?
Per quanto riguarda la non idoneità del territorio del Comune di Trino per il Deposito Nazionale: come sono state recepite le osservazioni del Comitato di Vigilanza sul Nucleare, che evidenziavano come il territorio di Trino non può essere idoneo per il Deposito Nazionale in quanto parte del territorio è alluvionabile, ospita numerose aree protette, è terra di risaia con la falda superficiale affiorante e vulnerabilità elevata.
Comitato Bosco Marengo libero dal nucleare:
Considerata la presenza di rilevanti risorse idriche nel sottosuolo delle aree AL-1 e AL-2, si è tenuto conto della mancanza di barriere geologiche (evidenziata nelle osservazioni) nelle aree suddette anche in considerazione del fatto che si ipotizza di stoccare anche rifiuti a media e alta attività?
Comitato Torrente Orba:
Come sono state recepite le prime osservazioni del Comitato Torrente Orba sulla non idoneità per il Deposito Nazionale dei territori in cui ricadono le aree AL-1 e AL-2 Bosco Marengo, Novi Ligure, Frugarolo; in particolare per quanto riguarda le recenti alluvioni e le faglie sismiche nella zona.
Il Comitato ha presentato ulteriori osservazioni in base al comma 5 (cinque) dell’articolo 27 del Dlgs 32/2010. Perché non sono state ancora pubblicate e perché il modulo previsto da Sogin per inviarle prevedeva invece le modalità previste al comma 3 (tre) dello stesso articolo, che non riguarda le osservazioni da presentarsi dopo il Seminario Nazionale?
Per quale ragione non risulta essere stato invitato/convocato al Tavolo l’esercente “Campoverde S.r.l.” titolare di un deposito nucleare in Tortona, in un capannone situato in una strada laterale di via Postumia?
Di questi materiali radioattivi, quale è la situazione attuale?
Il deposito si trova sopra l’area di ricarica delle falde acquifere profonde?
Campoverde prevede di trattare, condizionare, trasferire questi rifiuti in tempi certi?