Alessandria – La casa di riposo di Castellazzo Bormida chiuderà. E’ quanto emerso in seguito all’incontro, avvenuto ieri, in Prefettura sulla situazione dell’Ipab del paese, presenti i referenti di CSE SANITA’, Asl di Alessandria, Cooperativa Sociale Eurotrend Assistenza Arl, Direzione Ipab, Comune di Castellazzo Bormida, CGIL FP e Regione Piemonte.
In base a quanto riferito da Cse Sanità dopo l’incontro “è stato comunicato che la struttura verrà chiusa, vista la totale propensione di tutti gli enti presenti al tavolo di una chiusura e di una ‘non presa di posizione’ su quali siano le cause e i soggetti che abbiano portato l’Ipab in questa situazione di estrema difficoltà. Durante l’incontro il Comune ha comunicato l’intenzione di trasferire con dei sussidi economici gli ospiti dalla Struttura di Castellazzo che quindi, da un giorno all’altro, per totale mancanza organizzativa e malagestione si ritroveranno ad andarsene via dalla dimora che li ha ospitati per tanti anni. Non c’è quindi speranza per il personale dipendente della Cooperativa che al momento del trasferimento di tutti gli ospiti verrà licenziato.”
Il sindacato ha poi sottolineato che “è stata portata al tavolo anche la possibilità, tramite accordo sindacale, di far passare i dipendenti dalla Cooperativa all’ente o gli enti in cui verranno trasferiti gli ospiti, anche se secondo noi questa possibilità sembra essere un miraggio non realizzabile per aspetti contrattuali ed economici. L’incontro si è concluso con la promessa di eseguire incontri sul futuro del personale”.
La speranza è comunque l’ultima a morire e a fine incontro la Referente Territoriale Cse Sanità, Claudia Mensi, ha sottolineato come si speri, appunto, che la Regione “possa cambiare idea sul futuro dell’Ipab cercando di salvaguardare i lavoratori e gli ospiti tutti o che comunque, nella peggiore delle ipotesi, si possa dare un prosieguo occupazionale ai lavoratori tutti senza creare ulteriori problemi di quanti non ne abbia già portati questa pandemia. La Cse sanità comunque sarà sempre dalla parte dei lavoratori.”
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