Fallimento ATM, il Comune di Alessandria condannato a pagare oltre 22 milioni

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Alessandria – Secondo quanto riferito dall’amministrazione di Palazzo Rosso, il Tribunale Ordinario di Torino, sezione specializzata in materia di impresa, ha depositato una sentenza che impone al Comune il pagamento di 22.680.000 euro oltre interessi, derivante, come si legge nelle motivazioni “dalla sommatoria dei risultati negativi degli esercizi 2012-2013-2014-2015 della Società ATM in fallimento, titolare, all’epoca, dei contratti di servizio per il trasporto pubblico ad Alessandria”.

Palazzo Rosso ha sottolineato che “la sentenza con le sue ricadute fortemente critiche per la cifra addebitata deriva da vicende, situazioni e responsabilità non imputabili all’Amministrazione in carica, e prova per l’ennesima volta che la dichiarazione di dissesto finanziario del Comune, avvenuta nel luglio 2012, non è servita a risolvere i problemi di bilancio dell’Ente. Va inoltre ricordato che l’unico tentativo di evitare il danno oggi subito, stralciando i passivi in questione dal bilancio comunale, che non può sopportare tale peso, è stato fatto dal Presidente del Gruppo Parlamentare della Lega alla Camera, On. Riccardo Molinari, con uno specifico emendamento alla Legge di Bilancio 2022, che prevedeva una gestione separata, per gli Enti in dissesto e post dissesto, delle perdite subite dalle Società controllate. Emendamento che è caduto nel vuoto”.

Palazzo Rosso sta già predisponendo gli atti per l’immediata presentazione del ricorso in Appello contro la sentenza, nell’auspicio che venga ripresa e appoggiata unanimemente la proposta di emendamento presentata dall’on. Molinari e venga trovata una soluzione effettivamente percorribile, come avvenuto, per casi analoghi, in altre realtà territoriali.

Il primo cittadino di Alessandria, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, ha sottolineato che la sentenza “conferma che il dissesto dichiarato nel 2012 non ha risolto i problemi, anzi li ha aggravati. Ricorriamo immediatamente in appello e ci impegneremo al massimo per far sì che venga riformata questa sentenza e garantito l’equilibrio di bilancio del Comune“.