Mobilità alternativa, ad Alessandria si può? L’esempio di una signora con bici “alla francese”

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Alessandria – Quando si parla di mobilità alternativa, o sostenibile, si pensa ovviamente a modalità di spostamento in grado di diminuire gli impatti ambientali, sociali ed economici generati dai veicoli privati. In pratica l’inquinamento atmosferico, l’inquinamento acustico, la percentuale di incidenti stradali, la congestione stradale, ecc..ecc… L’elenco potrebbe andare avanti ma ci fermiamo qui.
Ad Alessandria problemi come l’inquinamento atmosferico sono stati sempre al centro dell’attenzione e fin troppo si è parlato di ZTL, zone a traffico limitato, per ridurre la “portata” in centro dei vari veicoli. Tempo fa una soluzione parve essere il cosiddetto “bike sharing”, ossia l’utilizzo di biciclette in comodato d’uso.
Subito sembrò una buona soluzione, poi vanificata dai furti delle due ruote e anche dal poco utilizzo che ne facevano i cittadini oltre al fatto che Alessandria non ha mai brillato in fatto di piste ciclabili comode e soprattutto nel centro, in zone come via Trotti, via Guasco, via Dante, via Mazzini, via Cavour e via San Giacomo della Vittoria, pedalare si può ma con molta prudenza se non si vuole essere messi “sotto” da qualcuno. Magari va meglio in circonvallazione e periferia (lì i percorsi ciclabili ci sono) ma di certo bisogna stare sempre parecchio attenti.
In materia di mobilità sostenibile un esempio che sarebbe probabilmente da seguire è quello di una signora che dalla Francia ha acquistato una due ruote che può portare una persona davanti e una dietro, comodamente seduti, con ovviamente il ciclista al centro. La signora la utilizza per portare i propri figli a scuola e pare essere davvero a suo agio.
Sbirciando sul web sembra che questo tipo di mezzo sia particolarmente in voga oltralpe, oltre ad altri mezzi similari utilizzati, come la cosiddetta “cargo bike”, la bici con rimorchio utile per le famiglie numerose e per giri turistici. Potrebbero prendere piede anche ad Alessandria? Lo si spera anche se sul fronte piste ciclabili il capoluogo piemontese non se la passa molto bene con diverse polemiche venute fuori negli ultimi tempi, soprattutto per quanto concerne gli ingressi in alcuni punti della città, giudicati troppo pericolosi per l’incolumità dei pedoni. Insomma se la signora che ha acquistato il mezzo francese per portare i figli a scuola lo usasse anche per girare in tutta la città coi pargoli dovrà stare attenta. Mobilità alternativa sì ma conta anche l’incolumità del ciclista.
Viene da sé pensare a cosa succederebbe se tutte le mamme alessandrine pensassero ad una soluzione come questa. Troppo intasamento? Il rischio, in effetti, è di un problema al contrario con bici “alla francese” che invaderebbero le vie e le macchine che potrebbero azzardare sorpassi pericolosi. In questo senso, dunque, una rete ciclabile migliorata sarebbe una soluzione auspicabile ma ovviamente non è questo il luogo per parlarne.
Al momento si può solo fare un plauso alla signora per la soluzione ecologica trovata e attendere che qualcuno prenda esempio.

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