Annaratone e Mazzoni, coordinatori di Italia Viva ad Alessandria scrivono al Sindaco per chiedere di rinegoziare i debiti con lo Stato e quindi di poter alleggerire il bilancio per aiutare i cittadini.
in queste settimane anche la comunità alessandrina sta fronteggiando con tenacia gli effetti negativi e devastanti dell’emergenza sanitaria che ormai è diventata anche emergenza economica e sociale. Siamo pienamente consapevoli della drammatica situazione in cui versa il bilancio del nostro Ente, già gravato dai vincoli del pre-dissesto e del piano di riequilibrio finanziario. Tuttavia, la straordinarietà di questa fase e il grido d’allarme lanciato dagli imprenditori del nostro territorio (in particolare, dai settori del commercio, della ristorazione e del turismo), ci impongono la responsabilità di collaborare e trovare soluzioni concrete, andando oltre le divisioni ideologiche e gli schieramenti politici. A essere minacciato, infatti, è il nostro tessuto economico e sociale, dunque l’essenza stessa della nostra Città.
Apprezziamo e condividiamo la lettera che ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri perché è chiaro a tutti che, nella delicata ma fondamentale fase di riapertura, sarà determinante e indispensabile un intervento finanziario strutturale da parte dello Stato centrale nei confronti degli enti locali. Considerata la situazione peculiare del nostro Comune, riteniamo però che sia altrettanto importante coinvolgere il Ministero dell’Interno e la Corte dei Conti per una rimodulazione del piano di riequilibrio, ovvero chiedendo la posticipazione al 2021 della quota da ripianare prevista per quest’anno (circa 3,5 milioni di euro) e il conseguente slittamento di un anno delle rate successive.
In questo modo il Comune potrebbe beneficiare temporaneamente di una minore pressione sul bilancio, garantendosi un margine di manovra per ridurre o annullare il carico tributario locale nei confronti delle piccole e medie imprese sul nostro territorio, con un occhio di riguardo verso i settori del commercio, del turismo e della ristorazione che rischiano di pagare il prezzo più alto in termini di mancati incassi e costi elevati per la ripartenza. L’annullamento per tutto il 2020 dell’Imposta sulla pubblicità (Icp) e del Canone di occupazione del suolo pubblico (Cosap), unito all’annullamento per 3-4 mesi della Tassa sui rifiuti (Tari), a beneficio di chi è stato costretto alla sospensione della propria attività o ha subito pesanti riduzioni negli incassi, sarebbero un segnale d’attenzione concreto e fattibile, attraverso la già citata rimodulazione del piano di riequilibrio e in attesa di un intervento coordinato sui territori da parte del Governo nazionale.
Inoltre, considerato l’arrivo della stagione estiva, chiediamo che venga concessa ai titolari di bar, ristoranti e attività artigianali nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, la possibilità di occupare gratuitamente maggiori porzioni di suolo pubblico nelle vie e nelle piazze cittadine. È una logica di bilanciamento per recuperare una parte dei posti (e quindi dei coperti) che si perderanno con l’attuazione delle misure di sicurezza in termini di distanziamento sociale. Si tratta di un’operazione semplice, che però deve seguire una corsia emergenziale e non ordinaria, con oneri amministrativi e procedurali ridotti al minimo.Simone Annaratone, Cristina Mazzoni
I coordinatori di Italia Viva Alessandria
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