
Ormai il “latte è stato versato” ed è impossibile tornare indietro
Luigi MANZINI
L’ Italia si trova di fatto al centro di un processo di emarginazione e di colpevolizzazione in quanto viene identificata come l’untore d’Europa e gli italiani vengono allontanati o si impedisce loro di circolare in altri stati d’Europa e del mondo.
Il grave errore politico di comunicazione, nonché l’ errore di strategia e di approccio al corona virus hanno costretto all’angolo la nostra nazione la quale subirà un danno economico enorme e una disastrosa immagine nel mondo.
Ormai l’elenco dei paesi che hanno denunciato un italiano come paziente zero (ovvero come vettore della malattia nel loro paese ) si fa ogni giorno più lungo.
Ad oggi abbiamo : China; Holland; Denmark; Nigeria; US (GA, NH, MA); Iceland; UK; Croatia; Israel; Romania; Spain; Austria; Algeria; Brazil; Finland; Switzerland; Macedonia; Greece; Estonia; Sweden; France; Germany; Netherlands; Lithuania; San Marino; Belgio; Cechia, India, Latvia, Saudi Arabia, Mexico, Dominican Republic, Ireland, Ucraina, Marocco…
Credo tuttavia che chiunque dotato di senno capisca che il virus girava da mesi e che tutti hanno fatto finta di nulla per poi partire con la caccia all’untore appena il primo paese ( l’Italia) ha denunciato i primi casi.
Una pratica selvaggia, se fatta dal popolino e un vergognoso esercizio di cinismo e cattiveria quando a farlo sono gli stati, che se non fosse chiaro, vanno a caccia di italiani per sottoporli al tampone. Di questo passo potrebbero anche erigere Colonne Infami e forse aprire Ghetti per gli italiani.!!
Questa amarezza mi fa venire in mente la prosa di Alessandro Manzoni “ma la peste non fu solo male di per sé, non seminò solo sofferenza e morte, ma scompigliò la vita mentale della gente avviandola verso le credenze più folli e verso l’irrazionalità..” E questa pare che abbia colpito tutti con il folle assalto ai supermercati di questi ultimi giorni, ma anche con l’esclusione i respingimenti messi in atto da mezzo mondo nei confronti dei cittadini italiani. Potremmo al contrario sfruttare l’occasione della forzata empatia di questi giorni per riscoprirci oltre che fragili, anche solidali tra noi, ma anche per auspicare e pretendere,da parte degli altri paesi, solidarietà umana (che invece fa fatica a manifestarsi) e concrete azioni di aiuto invece che boicottaggi, ironia e aggressività.
Proprio in questi giorni abbiamo assistito a ironie e sfottò molto pesanti da parte dei nostri cugini francesi: dapprima nei confronti della Juventus ( che giocava in Francia) ridefinita Juvirus e poi,sempre gli stessi cugini d’oltralpe , dalla TV francese che ha trasmesso il video di un pizzaiolo che tossisce su una pizza e una voce di sottofondo dice “questa pizza Corona farà il giro del mondo” .ridacchiando.
Ecco proprio in questi frangenti si ha l’impressione che l’Europa non esista come entità politica coesa e la solidarietà e la vicinanza non siano sentimenti che la caratterizzano.
l’Italia sta pagando il suo peccato di ingenuità nel confidare in un atteggiamento di comprensione e di vicinanza da parte dei partner politici europei che invece si sono guardati bene dal sostenerla concretamente.
Questa crisi, come si sta configurando, potrebbe presto cambiare alcuni assiomi politici che finora hanno governato le relazioni geopolitica degli Stati e finalmente mettere in grave difficoltà un certo globalismo radicale che molti reputano all’origine di qusti sconvolgimenti.
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