Latte bio e senza lattosio, la svolta della Centrale di Alessandria

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Anche il settore del latte, per competere, ha bisogno di seguire le esigenze dei consumatori, ed alle volte di fare delle scelte ‘trendy’. Così la Centrale del Latte di Alessandria e Asti ha deciso di aprire al latte bio e alla panna fresca. Nuove idee con il nuovo manager, Pietro Cerlesi, direttore generale, milanese classe 1959, con un lungo passato in aziende lattiero-casearie, tra cui la Granarolo e ABIT Piemonte (Gruppo TreValli). Che pensa anche ad espandersi per non rimanere legati alla provincia.

Il latte biologico, secondo i vertici aziendali andrebbe incontro alle note esigenze di una fascia di consumatori che si rivolgono a prodotti di tipo salutistico e/o derivanti da filiere produttive sostenibili. Così come la panna fresca, ritenuta un prodotto distintivo nel panorama regionale, sia per caratteri organolettici, che di resa in trasformazione.

Per Centrale sarà fondamentale nel prossimo futuro produrre o commercializzare sempre più prodotti con particolari caratteristiche di servizio con specifiche valenze nutrizionali, di filiera produttiva e di sostenibilità ambientale – ha dichiarato il Direttore Pietro Cerlesi. Penso in particolare ai latti microfiltrati, normali e senza lattosio, alla gamma biologica e a nuovi prodotti in grado di intercettare le richieste di un pubblico sempre più esigente e attento a salute e benessere”.

Packaging più ecologici. A proposito di ambiente, è stata avviata nei giorni scorsi un’analisi di mercato su pack innovativi derivanti da fonti rinnovabili che impegnerà la Centrale nei prossimi mesi, alla ricerca di soluzioni sostenibili, sia dal punto di vista ambientale che economico. Nel frattempo, Centrale ha già ottenuto una sensibile riduzione delle emissioni atmosferiche dello stabilimento e il miglioramento dei parametri relativi alla depurazione, grazie a una serie di interventi tecnologici, mentre nei prossimi mesi verranno installati dispositivi per la riduzione delle emissioni sonore.

Cerlesi punta i fari anche su distribuzione e vendita: “Il presidio delle zone storiche resta un punto cardine per il futuro di Centrale e per le sue politiche di responsabilità sociale d’impresa ma a questo impegno sarà affiancata la ricerca di nuove aree di espansione, anche attraverso l’efficientamento della rete logistica distributiva e di vendita”.