Si terranno il marchio per vendere un finto made in Italy nel Mondo
Negli anni scorsi il passaggio di proprietà della Pernigotti al colosso turco di snack dolci Toksöz (ma non solo: in Spagna aveva acquisito negli stessi anni un grande azienda di succhi di frutta) aveva suscitato non poche perplessità, nonostante i grandi progetti che avevano intavolato per il marchio di Novi Ligure nato 158 anni fa.
Toksöz aveva pianificato un rilancio del marchio – puntando sul nome italiano, garanzia di qualità – sia in Turchia, ma anche nell’Estremo Oriente: Taiwan, Indonesia, Corea del Sud e anche Stati Uniti. Ma con la produzione della crema spalmabile in Turchia, qualche sospetto che si volesse sempre di più delocalizzare si è avuto.
Fino alla decisione di chiudere definitivamente lo stabilimento novese e lasciare a casa un centinaio di operai. Ma i turchi si terranno ben stretto il marchio, proprio per continuare a produrre altrove con l’italian soud e il know-how acquisito dal 2013 ad oggi.
L’annuncio funebre è stato dato da L’annuncio è di Tiziano Crocco di Uila che ovviamente cercherà in tutti i modi di trattenere il più possibile il lavoro.
Non è la prima volta che un’azienda locale viene acquisita solo per il marchio. La memoria va alla Space Cannon di Fubine, acquistata da investitori austriaci, che ben presto avevano spostato la produzione all’estero, per abbassarne i costi. O
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