Palazzo Rosso chiude le porte alla Casa delle Donne, un progetto chiesto dal collettivo di femministe Non una di Meno. L’ultimo incontro – dopo la raccolta di tremila firme e tre mesi di trattative con il Comune – con gli assessori Lumiera e Barosini ha momentaneamente tagliato ogni tipo di soluzione. Non ci sarebbero spazi adeguati.
NUdM aveva proposto l’ex PuntoD, ma sembra già prenotato dal Cissaca. Neppure l’ex asilo di via Tonso pare sia cedibile: il Comune preferirebbe venderlo. L’assessore Barosini, infatti, ha dichiarato di aver ricevuto diverse proposte da privati e associazioni e di voler procedere alla messa in vendita della struttura.
Nel corso dell’incontro l’amministrazione non ha fatto cenno alla possibilità di prendere in considerazione spazi inutilizzati – anche di proprietà terza – e di intercedere affinché il nostro progetto trovi casa. Un progetto che, ci teniamo a dirlo ancora una volta, non vuole diventare la sede del nostro movimento, ma piuttosto lo spazio in cui tessere reti, diffondere cultura e informazioni e tracciare strade che conducano alla rottura delle dinamiche di violenza sui generi.
E’ probabile che in Comune sospettino – con cui non condividono le principali scelte etiche – che la Casa delle Donne diventi poi col tempo, “la sede del loro movimento”, o che in generale lì dentro vengano veicolate idee contrarie alla alle loro ideologie. E poi ci sarebbe già una lunga lista di attesa di associazioni che chiedono una sede. Niet anche per eventuale intercessione comunale verso privati. Come dire, volete una casa? Cercatevela…
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