Il giorno venne scelto da Umberto Eco all’inizio del secolo 2000, in modo convenzionale per segnare definitivamente il compleanno della città, dal momento che l’anno era noto: 1168. Da lì si alternarono semplici commemorazioni a noiose parate mattutine a cui pochissimi, per ovvi motivi, partecipavano. Sulla falsariga del milanese Ambrogino d’oro si era pure inventato il Gagliaudo d’oro, civica benemerenza per i cittadini illustri. Da qualche anno, con il fallimento della città, la ricorrenza era passata un po’ sottotono, evidentemente c’era poco da festeggiare. Ma gli 850 anni, numero tondo e importante andavano ricordati.
Se per gli 800 anni il comitato promotore si mobilitò. due anni prima, questa volta in pochi mesi gli uffici di Palazzo Rosso hanno lavorato alacremente per consegnare alla storia (della città) un evento degno di questo nome, pretesto per riportare un po’ di orgoglio cittadino tra il Tanaro e La Bormida, partendo dalla riscoperta della propria storia medievale. Che poi è il ‘pallino’ del sindaco Cuttica.
Una trentina di eventi in tre giorni, a partire dalla messa di oggi e del consiglio comunale al Broletto. Poi rievocazioni, musica, festa di piazza. Come avrebbe gradito Gagliaudo, il furbo contadino della tradizione popolare, vero simbolo di una città con i piedi ancorati nella palude, ma sempre in cerca di riscatto.
Programma eventi Compleanno Città_Alessandria_03-06 maggio 2018
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