ATC al collasso, manutenzione, crisi e alloggi inagibili

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La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ha finanziato il progetto ‘finalmente casa’, a parziale finanziamento di manutenzioni in alloggi popolari dell’Atc, dove l’Agenzia non riesce a fare fronte in tempi congrui con le procedure e le risorse ordinarie.
Il contributo della Fondazione CRA ha sostenuto l’Agenzia in un momento in cui l’impegno a ripristinare la fruibilità del patrimonio gestito si scontra con una situazione economica di particolare difficoltà. Infatti, le risorse che ATC riesce a destinare ad interventi manutentivi ordinari sono principalmente quelle ottenute dai canoni di locazione, dedotte le spese di amministrazione. Essendo i canoni di locazione strettamente correlati al livello reddituale degli assegnatari, è evidente come la drastica crisi occupazionale che imperversa ormai da un decennio abbia determinato una significativa contrazione dell’ammontare dei canoni e, conseguentemente, una riduzione delle risorse disponibili per interventi manutentivi.
Con riferimento all’esercizio 2017, per il territorio provinciale alessandrino, risulta allocata a bilancio la complessiva somma di €.1.100.000 per interventi manutentivi che, divisa per il numero di alloggi gestiti (5.447), determina l’importo unitario di poco più di duecento euro per alloggio. Nel 2017, le risorse assegnate dall’Agenzia per la manutenzione di unità abitative sul territorio del Comune di Alessandria (2172 alloggi, di cui 379 di proprietà del Comune) sono state pari a 28.000 euro al mese.

Il conseguente effetto è stato il peggioramento generale dello stato manutentivo degli stabili ATC, con correlato incremento degli alloggi sfitti in quanto non assegnabili, proprio nel momento in cui risulta più pressante la domanda di alloggi di edilizia sociale da parte della fascia più “debole” della popolazione, con conseguente acuirsi del fenomeno delle occupazioni abusive che – seppur in contrazione negli ultimi due anni grazie ad un approccio più incisivo seguito dall’Agenzia (dal 2015 al 2016 in Provincia di Alessandria si è scesi da 120 a 60; alla data attuale le occupazioni in corso sono 47) – permane su livelli preoccupanti, anche tenuto conto che ciascun occupante abusivo priva dell’alloggio un potenziale assegnatario regolare.
Ad oggi, gli alloggi sfitti nel Comune di Alessandria, in quanto non assegnabili, sono 62 (di cui 23 di proprietà del Comune di Alessandria). Il fabbisogno economico per un recupero di tali alloggi è di circa 500.000 euro (al netto dell’IVA).

Il sostegno offerto dalle Fondazioni bancarie ad interventi di recupero analoghi (sul territorio dell’A.T.C. del Piemonte Sud anche la Fondazione C.R.C. sostiene concretamente da tempo un’iniziativa pluriennale similare sviluppata sull’ambito provinciale cuneese) riveste una importanza strategica per rimettere in fruizione alloggi diversamente non assegnabili e si auspica, pertanto, un coinvolgimento più diffuso anche di altre Fondazioni potenzialmente coinvolte.

Grazie al finanziamento concesso dalla Fondazione CRA sono stati ristrutturati, e già consegnati a famiglie utilmente inserite nelle graduatorie, tre unità abitative da tempo sfitte in quanto non assegnabili per problemi manutentivi.

Una delle tre unità abitative, in particolare, è stata recuperata dopo una lunga occupazione abusiva, risolta – come recentemente è avvenuto per molte altre – grazie all’incessante lavoro del personale dell’Agenzia e alla fattiva ed efficace collaborazione della Polizia Municipale di Alessandria. Lo stato di questo alloggio era talmente deteriorato da farlo ritenere “non recuperabile”.

I locali sono in due in via Viora, uno in via Testore. Costo totale: 60.000 (più IVA). Contributo della Fondazione CRA: 25.000 euro