Una banale lite tra inquilini sulle spese da dividere a fatto scoprire una delle tante tragiche storie di immigrazione e sfruttamento. Una diciassettenne nigeriana, venuta in Italia dopo aver pagato 20 mila euro (probabilmente ancora da ripagare con il ‘lavoro’) e essere sbarcata sulle coste siciliane, era pronta a cercar fortuna e una nuova vita grazie alle promesse di una coppia di connazionali che le aveano promesso un lavoro come parrucchiera. All’arrivo, la triste verità: con minacce di morte e violenze, i due l’hanno subito costretta a prostituirsi per ripagare il debito e parte dell’affitto di casa.
Quando la giovane seppe della morte dell’anziana madre in patria ha cercato però di ribellarsi e di non tornare in strada, scatenando le ire dei suoi aguzzine che hanno incominciato a negarle il cibo e a pretendere ancora i soldi del sesso a pagamento.
I poliziotti pensavano di trovare tre coinquilini particolarmente rumorosi, ma si è capito subito che qualcosa non quadrava. Con un po’ di pazienza per garantirsi la fiducia della ragazza, e l’aiuto di un interprete, la storia è venuta a galla in tuta la sua drammaticità.
I due sono stati arrestati. E’ emerso che avevano già precedenti penali in Italia per stupefacenti, sfruttamento della prostituzione e violenze.
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