Aggredito un detenuto a San Michele. Gli agenti:”Siamo troppo pochi”

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Mentre un poliziotto si occupava di un intero piano del carcere San Michele (circa 80 detenuti), vista la cronica carenza di “secondini”, tre magrebini reclusi hanno aggredito a colpi di lametta un loro connazionale. Lo riferisce il sindacato Uil Polizia Penitenziaria:

“Da prima di Natale le guardie non usano la mensa per protestare contro la carenza di personale. Dover sorvegliare 80 detenuti è ormai diventata infelice quanto ineluttabile prassi”.

Il detenuto è stato ferito in modo serio dai suoi aggressori, in faccia e in altre parti del corpo. Il fatto sarebbe avvenuto proprio mentre l’agente di servizio al piano si trovava con l’infermiera nell’altra sezione per la distribuzione della terapia ai detenuti.

La prognosi per il detenuto aggredito è di sette giorni, ma i danni ricevuti saranno permanenti.

“Uno dei tre aggressori, molto probabilmente il mandante, è lo stesso detenuto che poche settimane fa ha tentato la fuga durante un trasferimento in ospedale per essere sottoposto a visita specialistica”,

accusano i sindacalisti.

“Ci si interroga se questa grave aggressione poteva essere evitata. La prassi adottata e consolidata dall’Amministrazione Penitenziaria è quella di trasferire tempestivamente ad altri istituti i detenuti che si sono resi responsabili di evasioni o tentate evasioni. Perché questo detenuto non è stato ancora trasferito?”.