Da pandemia a endemia?

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Ormai il panorama urbano intorno alle farmacie italiane è caratterizzato da lunghe code di persone in attesa del tampone. La variante Omicron responsabile di tutto ciò, con la sua bassissima letalità, si presenta però con un indice di trasmissibilità così elevato da far ritenere che si stia passando ad un’altra fase dell’epidemia.

I dati sulla Omicron, pubblicati dall’università della California di Berkeley, parlano di una letalità inferiore del 95% rispetto alla Delta.

lo scienziato P.A. Ioannidis, epidemiologo di fama mondiale, ritiene che questa variante “abbia tutte le caratteristiche di un’ondata endemica” simile a ciò che emerge ogni anno in modo stagionale senza causare un numero contenuto di decessi e segna, di fatto, la fine della fase pandemica. Lo stesso scienziato prosegue affermando “che l’Italia (e altri paesi) siano entrati nella fase endemica e hanno terminato la fase pandemica”. In pratica ciò significa che il virus rimane nella comunità e può tornare con stagionalità e con picchi stagionali di varie altezze ma questi picchi non si traducono in un carico di morte. Queste ondate sono però gestibili da un sistema sanitario adeguato e ben attrezzato.

Dunque, a detta di Ioannidis, è necessario che l’Italia muti l’approccio al problema perché la combinazione di un’immunità di fondo della popolazione molto alta (probabilmente il 95% degli italiani sono stati vaccinati, infetti-asintomatici/pauci o entrambi) non desta eccessiva preoccupazione.

Ci si augura che tutto ciò venga recepito dal nostro Governo e che si traduca in un deciso mutamento delle inefficaci politiche sanitarie finora perseguite.

Luigi Manzini