Università, chiesto un tavolo permanente per riequilibrare gli investimenti

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Servono strutture, servizi e corsi innovativi per Alessandria. L’appello è dei gruppi consiliari PD e Lista Rossa che insieme all’associazione Città Futura hanno stilato un documento che fotografa la situazione dell’università alessandrina, dalla sua nascita ai giorni nostri.

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L’idea è quella di formare un tavolo permanente tra le istituzioni e l’università in modo da cercare di far qualcosa di concreto per far si che Alessandria diventi veramente una ‘città universitaria’.

Il nuovo rettore, infatti, dopo le promesse elettorali su investimenti ed attenzione verso il polo accademico tra Tanaro e Bormida, si è per così dire tirato indietro giudicando Palazzo Borsalino – sede di giurisprudenza e scienze politiche – poco adatto, ma respingendo il regalo dell’ex caserma dei carabinieri di fronte, per spostare gli uffici amministrativi e liberare spazio per gli studenti all’ex opificio di cappelli. Neppure l’ex convento San Francesco andrebbe bene.

Il timore dei sottoscrittori è che, la di là dei proclami, l’UPO continui ad essere più considerata a Novara e Vercelli, sicuramente anche per un interesse più attivo da parte delle amministrazioni locali e regionali (di marca novarese, negli ultimi anni).

Manca tutto ad Alessandria: una mensa decente, dormitori per studenti e docenti, luoghi comodi per studiare, vivere e respirare la cultura universitaria. Tutto già scritto, detto e letto, purtoppo.

Si chiede inoltre di riattivare un corso ambientale in città, nel capoluogo di quella provincia in cui insistono grandi industrie chimiche minacciose. Potrebbe essere un punto di riferimento per le scienze ambientali industriali di livello nazionale. Insomma, per competere con le altre università sarebbe opportuno inventarsi qualcosa di innovativo, interpellando i portatori di interessi locali che possono fornire buoni spunti. Infondo Novara e Vercelli tra pochi anni soffrirà la concorrenza dei dipartimenti scientifici che si insedieranno nell’ex Expo di Milano, mentre Alessandria potrebbe comunque espandere la sua influenza anche nell’astigiano. Tutte idee, soluzioni per non continuare a parlare e basta. Al rettore piacendo.