Tralicci 5G e timori crescenti: ad Alessandria i cittadini si interrogano

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Il 12 aprile, nel retro di un nuovo locale commerciale di Corso Romita ad Alessandria (quartiere Pista), alcuni cittadini ci hanno segnalato che da quando è stato installato, circa 2 mesi fa, un ripetitore 5G hanno avvertito malesseri vari e problemi alla salute che prima  non avevano o erano sopiti. 

“Svegliati Alessandria” e “La Pulce nell’Orecchio”, hanno raccolto e rilanciato il tema attraverso le testimonianze raccolte di residenti allarmati. 

Uno di loro, in particolare, ha riferito il ritorno di una fastidiosa acufene in coincidenza con l’attivazione dell’impianto. 

Accanto a fastidiosi problemi uditivi, sono stati segnalati anche disturbi ed interferenze a dispositivi elettronici domestici. 

Queste preoccupazioni si inseriscono in un contesto di polemica più ampia, dove le opinioni sulla sospetta pericolosità delle onde elettromagnetiche del 5G restano controverse, anche se numerose ricerche scientifiche condotte da enti indipendenti, come l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Istituto Superiore di Sanità, hanno finora escluso un legame diretto tra esposizione alle frequenze 5G e patologie gravi come i tumori. 

Tuttavia, il sospetto rimane, alimentato anche da frettolose modifiche legislative avvenute negli ultimi anni che, secondo gli attivisti, avrebbero di fatto neutralizzato i poteri dei sindaci in merito all’opposizione alle installazioni dei tralicci 5G per ragioni sanitarie. 

Altro nodo critico è il cambiamento nei metodi di misurazione dell’esposizione: se prima i limiti erano calcolati su base oraria, oggi la media viene fatta su 24 ore, permettendo potenzialmente picchi momentanei più alti purché la media resti sotto soglia. 

Non manca infine la questione ambientale, con l’abbattimento di alberi, spesso ostacolo alla propagazione delle onde millimetriche del 5G, considerate a corto raggio e più sensibili agli ostacoli fisici. 

Mentre da una parte si sottolineano i benefici attesi in termini di velocità di connessione, automazione e sviluppo tecnologico, dall’altra crescono sempre più i dubbi sull’effettiva trasparenza con cui queste infrastrutture vengono imposte nei territori e alle popolazioni.

In attesa che ARPA effettui opportune e necessarie rilevazioni, i residenti chiedono maggiore chiarezza, tutela e possibilità di intervento da parte delle istituzioni locali.

Vanni CENETTA

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