Le sculture dimenticate: un patrimonio d’arte abbandonato ad Alessandria

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Nel cuore del quartiere Cristo di Alessandria, vicino a via Nenni, si trova un parchetto che custodisce due opere di straordinaria importanza artistica, realizzate dal celebre scultore giapponese Masayuki KORIDA.
Queste sculture, emblemi dell’astrattismo geometrico del Novecento, sembrano inspiegabilmente abbandonate al loro destino.
Durante un sopralluogo, il professor Manzini ha evidenziato lo stato di degrado in cui versano, denunciando come queste preziose opere, un tempo vincitrici di un concorso di scultura regionale nel 2007, siano oggi lasciate alla mercé del vandalismo e del tempo.
Originariamente donate alla Regione Piemonte e poi alla città di Alessandria, avrebbero dovuto trovare spazio in un contesto urbano adeguato, come piazza Marconi, ma sono invece relegate in un’area verde trascurata e inadeguata.

Le sculture, tra cui “Flower”, caratterizzata da una composizione di sfere che invita al tatto e alla scoperta sensoriale, mostrano segni evidenti di trascuratezza.
Una di esse è imbrattata di graffiti, un’altra utilizzata come cestino porta rifiuti.
Manzini sottolinea l’urgenza di valorizzare queste opere attraverso un basamento elevato e in un luogo protetto e adatto, lontano dal degrado.
Si tratta di un patrimonio che, oltre al valore artistico, ha anche un’importanza economica, dato che le sculture sono coperte da un’assicurazione che ne attestano il pregio.

Il professore richiama l’attenzione delle istituzioni locali, facendo appello all’assessore alla cultura affinché intervenga.
La città potrebbe trarre solo beneficio dal recupero di queste opere, che potrebbero rappresentare un elemento importante della bellezza e della storia di Alessandria.
E non si tratta di un caso isolato: un’altra scultura, questa volta dello scultore spagnolo ALVAREZ, giace nell’atrio della biblioteca civica Umberto Eco.
Dopo essere stata addirittura gettata tra i rifiuti, è stata recuperata ma collocata in maniera inadeguata senza valorizzazione alcuna.

Manzini insiste: Alessandria ha il dovere di prendersi cura di questi tesori, non solo per rispetto verso gli artisti che li hanno creati, ma anche per far apprezzare il suo (nascosto) patrimonio artistico.
La speranza è che le istituzioni accolgano l’appello e restituiscano a queste opere il loro giusto valore.

Vanni CENETTA