Il degrado del laghetto del fotovoltaico: un emblema di abbandono e vandalismo

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Ci siamo recati qui numerose volte, tanto da aver perso il conto, per denunciare la situazione surreale che i residenti della zona vivono quotidianamente.
Di recente, abbiamo ricevuto segnalazioni di nuovi atti di vandalismo: cestini dei rifiuti divelti e gettati nell’acqua, biciclette lanciate nel laghetto e un’acqua dal colore indescrivibile.
L’area è trascurata esattamente come l’abbiamo lasciata l’ultima volta. Nonostante la presenza di telecamere di videosorveglianza, non sappiamo se funzionano, visto che una pesante panchina di granito è stata spezzata intenzionalmente.
Questo atto dimostra l’assenza di controllo e deterrenza, che alimenta ulteriormente il vandalismo, una piaga che affligge non solo le città metropolitane ma anche le piccole città italiane ed europee.
Le telecamere dovrebbero fungere da deterrente, ma evidentemente non è così.
Se gli autori dei vandalismi sono stati individuati, chi paga per i danni?
Se sono minorenni, dovrebbero essere i genitori a risponderne.

La situazione del laghetto del Fotovoltaico è un chiaro esempio di abbandono da parte delle autorità competenti.
Nonostante gli interventi e le spese sostenute in passato, il risultato finale è desolante.
L’acqua stagnante ha creato un ambiente ideale per la proliferazione delle zanzare, rendendo le serate un incubo per i residenti.
Inoltre, le sculture del giapponese Masayuki Koorida, posizionate in modo indecoroso e piene di graffiti, rappresentano un patrimonio artistico abbandonato.

Originariamente destinate a Piazza Marconi, queste opere avrebbero dovuto valorizzare l’area, ma ora giacciono dimenticate in un prato, soggette a vandalismi e incuria.
La situazione richiede un intervento immediato.

La valorizzazione delle sculture e la manutenzione del laghetto sono azioni indispensabili per restituire dignità a questa zona.

Fabio Boldrin