Via Venezia, casa popolare o bidonville?

Aiuta il giornalismo indipendente

Supporta La Pulce nell'Orecchio in questo periodo difficile in cui l'informazione, anche quella scomoda, fa la differenza sulle fake news e la misinformazione.

Il rimpallo di responsabilità tra Comune e Atc. Una residente: “Ci dicono che con gli abusivi ci vuole molto tempo”

In un angolo dimenticato del centro città, precisamente in via Venezia 9, sorge una casa popolare che somiglia più a una bidonville che a un edificio residenziale. Le condizioni di degrado sono sconvolgenti, e ciò che lascia più attoniti è l’assoluta indifferenza delle istituzioni.

In una recente intervista condotta sul posto, è emerso che la convivenza civile è ormai un lontano ricordo. Gli abitanti abusivi, in gran parte extracomunitari, hanno trasformato il cortile interno in una latrina a cielo aperto, rendendo l’ambiente insalubre e pericoloso. Una residente, identificata come Claudia, ha raccontato come la situazione, inizialmente gestibile, sia poi degenerata con l’arrivo degli abusivi.

Comune e Atc

Claudia ha descritto una realtà fatta di ascensori rotti da anni, televisori fuori uso e continui rifiuti abbandonati ovunque. L’ATC, l’ente che dovrebbe gestire l’immobile, e il Comune si rimpallano le responsabilità, lasciando i residenti nell’abbandono. Nonostante le numerose segnalazioni, nessuna azione concreta è stata intrapresa per risolvere i problemi.

Le immagini raccolte durante l’intervista mostrano siringhe usate, flaconi di metadone abbandonati e spazi comuni trasformati in dormitori improvvisati. La pericolosità della situazione è evidente: Claudia ha parlato di contatori della luce utilizzati dagli abusivi per scaldare la droga, con il rischio costante di incidenti gravi.

Nonostante la gravità della situazione, le istituzioni sembrano sorde alle richieste di aiuto. Gli abitanti hanno tentato più volte di richiedere un intervento delle forze dell’ordine e delle autorità competenti, ma senza successo. Claudia, esasperata, ha persino minacciato di rivolgersi ai media per attirare l’attenzione sulla loro drammatica condizione.

La vita quotidiana in questo edificio è segnata dalla paura e dall’insicurezza. Molti residenti, come Claudia, evitano di uscire di sera per timore di incontrare persone che dormono nelle scale. L’esasperazione e la disperazione sono palpabili nelle parole degli intervistati, che non vedono una via d’uscita da questa situazione di degrado e abbandono.

È inaccettabile che in una città moderna si possano trovare condizioni di vita simili a quelle di un campo profughi. Le istituzioni devono assumersi le proprie responsabilità e intervenire immediatamente per garantire sicurezza e dignità ai residenti di via Venezia 9. La speranza è che, grazie anche alla diffusione di queste testimonianze, si possa finalmente dare voce a chi vive ogni giorno in queste condizioni disumane, spingendo chi di dovere ad agire con urgenza.