Di fronte alla ex piscina comunale di Alessandria, oggi simbolo di degrado e abbandono, emergono otto anni di vicissitudini politiche, urbanistiche e gestionali che hanno lasciato questa struttura in un preoccupante stato di incuria.
L’area della piscina comunale, un tempo centro di aggregazione e svago per i cittadini, si presenta oggi come uno spazio dimenticato.
Il declino è iniziato alla fine del mandato del sindaco Rossa, nella primavera del 2016, quando dopo una serie di problemi burocratici, la gestione della piscina venne interrotta senza un nuovo gestore pronto a subentrare.
Con l’arrivo della giunta Cuttica, l’ex assessore e attuale vicesindaco Barosini aveva rassicurato la città annunciando finanziamenti straordinari per riaprire la piscina.
Tuttavia, nonostante l’impegno finanziario, l’obiettivo non fu raggiunto e la piscina rimase chiusa.
Da allora, vari tentativi di recupero e gestione della struttura non hanno mai portato a risultati concreti.
Nel corso degli anni, si è parlato di un accordo con una società spagnola per un project financing che prevedeva il risanamento della piscina con una concessione di 30-45 anni.
Questo progetto, che doveva vedere la partecipazione del Comune, non si è mai concretizzato.
Recentemente, un politico locale ha dichiarato che il progetto originario stava ancora procedendo, con previsioni di avvio dei lavori a metà del 2024 e conclusione nel 2026.
Il progetto di riqualificazione, delineato in un articolo del 30 novembre 2023, prevede una spesa di 15,5 milioni di euro per la realizzazione di due piscine da 25 metri, piccole palestre, aree coperte, servizi vari, idromassaggi e solarium.
Tuttavia, a oggi, questo ambizioso piano rimane solo un progetto su carta, con la città di Alessandria che affronta l’ottava stagione consecutiva senza poter usufruire della propria piscina comunale.
La situazione della piscina comunale di Alessandria è un esempio lampante di come l’inefficienza burocratica e le promesse non mantenute possano influire negativamente su una comunità.
Mentre i cittadini attendono con impazienza una soluzione definitiva, il degrado della struttura continua a riflettersi sul contesto urbano circostante, contribuendo a un senso di abbandono e sfiducia.
Resta da vedere se i prossimi mesi porteranno finalmente all’inizio dei tanto attesi lavori di ristrutturazione o se la piscina comunale continuerà a essere un monumento all’inefficacia amministrativa.
È evidente come questa situazione sottolinei l’incapacità politica di risolvere problemi concreti e la marcata distanza che chi ci governa ha dai problemi reali dei cittadini.
Foto A Tutt0 Tond0
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