Intorno all’una di pomeriggio, Emilia e Franco, una coppia di anziani residenti a Bassignana, ricevono una telefonata. Emilia risponde e parla con un uomo che si presenta come Carabiniere. Chiede di parlare con
Franco, suo marito, al quale dirà che deve recarsi in Caserma per una notifica
L’uomo al telefono non sa che Franco è un Carabiniere in congedo.
Ha fatto parte delle squadre antiterrorismo negli anni ’70 e poi per quasi vent’anni è stato Comandante della Stazione di Ticineto.
Sta al gioco, segue le indicazioni dei truffatori e, perché tutto risulti più naturale, non dice nulla alla moglie.
Appena Franco esce, i truffatori richiamano Emilia sul telefono di casa: sanno che ora è da sola. “Suo figlio ha investito una persona e rischia dai 3 ai 5 anni di galera”, dice l’uomo che si spaccia per Carabiniere.
Contemporaneamente, arriva una seconda telefonata sul telefono cellulare.
L’interlocutore si presenta come Avvocato della parte offesa e chiede almeno 6.000 euro per potere riparare il danno ed evitare il rischio per il figlio di finire in prigione.
Emilia racimola i soldi che ha in casa e accetta di consegnarli a una ragazza che si presenta poco dopo. Ma, quando la giovane incaricata entra nell’abitazione, il finto avvocato aumenta la richiesta. Ora i soldi non bastano: servono gioielli, tutti quelli che ha, e la ragazza inizia a frugare ovunque. Arraffa un anello, la collana di famiglia e si allontana.
Ora al telefono non c’è più nessuno: hanno tutti riattaccato.
Mentre la moglie è alle prese con i truffatori, va in caserma a Bassignana, avvisa i colleghi che c’è una truffa in corso e poi chiama i figli sincerandosi che stiano tutti bene.
Quattro auto civetta del Nucleo Investigativo di Alessandria circondano la zona.
I Carabinieri individuano la macchina dei truffatori sotto casa. Sono in due, hanno un fare sospetto e tengono il motore acceso. Stanno aspettando che torni la ragazza che ha preso i soldi a Emilia e, appena arriva, si rimettono in marcia. Ma sono circondati dai Carabinieri.
Nonostante questo, i truffatori cercano di scappare e speronano un’auto civetta.
Tutto inutile, non hanno scampo: l’incidente fa sbandare la loro auto che finisce in un fosso. La fuga è finita e vengono arrestati.
Sono un 30enne campano e una 19enne pugliese. In auto con loro, anche una 18enne incensurata della provincia di Napoli, che viene denunciata in stato di libertà.
Il G.I.P. del Tribunale di Alessandria convalida l’arresto e applica nei loro confronti la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico nelle località d’origine.
Federico Pilotti
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