- Il presidente di Globoconsumatori avverte: “In assenza di omologazione, gli autovelox sono irregolari”
Se prendete una multa per eccesso di velocità elevata da un autovelox o simile, allora è probabile che abbiate il 96% di possibilità di vincere il ricorso. Parola di Mario Gatto, presidente di Globoconsumatori, l’associazione spiazzata nella ‘battaglia’ conto l’industria delle multe, perché tutti i velox fissi sarebbero irregolari. Non omologati, insomma. Andatelo a dire al sindaco di Gambolò (Pavia) che in tre mesi ha staccato 62 mila multe su una strada ‘insidiosa’.
Gatto, a forza di combattere contro gli autovelox ne è diventato un esperto, forse il più competente sulla piazza, a tal punto da essere chiamato come consulente al Ministero dei Trasporti.
Cosa dice dalla sede centrale Globoconsumatori di Alessandria? Che oltre ad essere dei misuratori di velocità irregolari, gli autovelox non servono a ridurre gli incidenti stradali, ma solo a rimpinguare le casse degli enti pubblici, orfani delle tasse comunali (vedi l’Imu sulla prima casa).
Gatto, cosa ne pensa di Fleximan?
“Il gesto di danneggiare una proprietà privata – i velox spesso sono noleggiati dagli enti pubblici e gestiti da società che si occupano anche del recapito delle contravvenzioni – è da condannare. Ma rispecchia un sentimento comune di malcontento degli automobilisti che non ne possono più. Sa quanti autovelox ci sono in Italia? 11.800. In Francia 3.500. Abbiamo il 10% dei velox installati nel mondo. Per poi scoprire dalle statistiche che le prime cause di incidenti sono la distrazione (cellulare, radio…), l’ebbrezza e l’uso di droghe. La velocità, al massimo, è una concausa”.
Il punto è che nel Codice della Strada in più articoli si fa riferimento a approvazione o omologazione – che non sono sinonimi – in maniera non chiara: “L’autovelox come strumento di misurazione della velocità può essere omologato solo dal Ministero dello sviluppo economico, non dalle Province o dai Comuni con una semplice determina dirigenziale. Ripeto: tutti i velox non sono regolari per molti motivi, anche perché la foto alla targa viene fatta dopo la misurazione. Non c’è quindi la certezza che nel lasso di tempo – minimo – non intervenga qualche forma di disturbo che comprometta il dato (una foglia sui sensori, un passerotto in transito?). Così anche i telelaser la cui misura cambia a seconda della curvatura del cofano del mezzo. Non parliamo dei Velo ok che combatto dal 2013”.
Così il 96% dei ricorsi presentati dal giudice di pace – dice Gatto – viene sistematicamente vinto dai ricorrenti.
Autovelox in provincia di Alessandria e il ‘conflitto’ con l’Anas
E in Provincia? 9 milioni di euro di multe all’anno finiscono nelle casse dell’ente di Palazzo Ghilini, una bella somma per i bilanci sgangherati sempre in bilico con il dissesto. Molte strade extraurbane però sono passate alla società Anas, ma i velox e gli incassi dichi va forte restano alla Provincia. Tutto regolare? Neanche per idea: “Abbiamo chiesto ad Anas – continua Gatto – che tipo di strade siano la tangenziale di Alessandria e la ss10 Padana inferiore. Via Pec ci hanno risposto che sono di tipo C, quindi servirebbe un’autorizzazione del Prefetto per installarli, non basta l’ok di un funzionario provinciale”.
Se tutti i velox sono irregolari e andrebbero spenti come sostiene Globoconsumatori, allora come ridurre la velocità in maniera legale? “L’unico modo per far rallentare su strade veloci è fare delle rotonde”, chiosa Gatto.. ∎
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