Anche la Fondazione Slala partecipa all’incontro organizzato dal Centro Estero per l’internazionalizzazione in collaborazione con Unioncamere Piemonte e il sistema camerale regionale. Focus su logistica, trasporti e opportunità sui mercati internazionali
Sarà presente anche la Fondazione Slala – Sistema logistico del nord ovest all’incontro ‘La logistica e i trasporti: opportunità sui mercati internazionali l’ecosistema piemontese’, organizzato per giovedì 25 gennaio, alle 16, a Torino, nella sede del Circolo della Stampa in corso Stati Uniti 27, dal Centro Estero per l’internazionalizzazione in collaborazione con Unioncamere Piemonte e il sistema camerale regionale.
Nicola Bassi, coordinatore della Commissione Logistica della merci di Slala, interverrà con la relazione dedicata agli “Scenari di sviluppo per la logistica del Sistema Piemonte” all’evento promosso per «approfondire il tema della logistica e dei trasporti, lo stato dell’arte della filiera in Piemonte e le opportunità offerte dai mercati internazionali».
L’iniziativa, rivolta alle società piemontesi della filiera logistica e trasporti, interessate a sviluppare nuovi business e a quelle manifatturiere che puntano a migliorare la gestione della logistica aziendale, prevede, dopo i saluti istituzionali e l’apertura dei lavori da parte di Roberto Strocco, responsabile Area progetti e sviluppo del territorio di Unioncamere Piemonte, gli interventi “La logistica piemontese sui mercati internazionali: iniziative e attività in programma” di Stefano Nigro, direttore generale di Ceipiemonte; Nicola Bassi; “Dimensioni, eccellenze e criticità del settore in Piemonte: le basi per lo sviluppo della filiera all’estero” di Giancarlo Bertalero, consulente tecnico di Ceipiemonte. Seguirà la tavola rotonda sullo sviluppo internazionale dell’ecosistema logistico piemontese tra prospettive e opportunità con Enzo Pompilio d’Alicandro, vicepresidente di Sito – Interporto e amministratore delegato di Mole Logistica, Curzio Boaretto, direttore generale Cargo Beamer Italia, Massimo Arnese, It Manager Cim Novara e amministratore delegato di Crosstec.
Cesare Rossini, presidente della Fondazione Slala, sottolinea che «gli scenari di sviluppo per la logistica del ‘Sistema Piemonte’, che saranno al centro dell’intervento di Nicola Bassi, focalizzeranno il campo di azione all’interno del quale si muove Slala, coordinando enti pubblici e soggetti privati. Riteniamo che solo un’azione corale, come il progetto di Ceipiemonte e Uniocamere Piemonte, possa rappresentare la risposta alla complessità dell’attuale quadro economico e geopolitico».
Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte, aggiunge come sia urgente, alla luce degli ultimi eventi come la crisi del Mar Rosso stia continuando a far salire i noli container per i trasporti dall’Asia verso Nord Europa e Mediterraneo e generando una temporanea crisi di capacità sulle stesse due rotte. «L’aumento dei costi dei noli, dei tempi di percorrenza e della possibile modifica delle rotte internazionali – prosegue Coscia – potrebbero assestare un duro colpo all’economia portuale italiana e sull’intera catena degli approvvigionamenti con una pesante ricaduta, tra gli altri settori, per quello alimentare. L’appuntamento del 25 gennaio è coincide con l’avvio di un processo progettuale che vuole anche mettere a fuoco possibili soluzioni alternative, da condividere a livello di sistema, tra cui quella che può passare da una parziale revisione di flussi di merci da reindirizzare attraverso il trasporto aereo».
Circa il dodici per cento del commercio marittimo globale passa normalmente attraverso lo stretto di Bab al-Mandeb, che controlla l’accesso al Mar Rosso meridionale, ma da metà novembre dello scorso anno il numero di container è diminuito del settanta per cento, dicono gli esperti marittimi. Il rischio è che le navi, dopo aver passato il Capo di Buona Speranza, puntino direttamente a Nord verso Rotterdam tagliando fuori i sistemi portuali. Il valore dell’import – export italiano marittimo che transita per il canale di Suez ammonta a oltre centocinquanta miliardi di euro. Dirottare le navi implica inevitabili ritardi in carico e scarico anche da e per i porti italiani, in particolare quelli di Genova, Trieste e Gioia Tauro, i principali scali nazionali per container e carichi energetici.
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